Un interrogatorio fiume dopo il fermo. Il 44enne di nazionalità pakistana, ma da tempo residente regolarmente a Fondi, è stato ascoltato a lungo dagli investigatori e, dopo aver inizialmente negato, alla fine avrebbe fornito una parziale confessione rispetto all'omicidio.

La ricostruzione resta comunque ancora con diversi interrogativi e infatti le indagini proseguono. Bisogna ad esempio capire per quale motivo il 44enne si sia recato in quella zona, al confine tra Fondi e Itri, violando quelle che sono le disposizioni per il contrasto del Covid-19, acuite nella Piana a seguito dell'ordinanza regionale della scorsa settimana. Da capire pure il motivo della lite finita in tragedia e anche cosa abbia causato il trauma facciale riscontrato sul corpo dell'anziano.

Emergono nuovi dettagli dopo l'efferato omicidio di Fondi. La vittima, Emilio Maggiacomo, è stato ucciso con un corpo contundente all'interno della sua proprietà, il località San Raffaele, su via Molelle, una zona di campagna tra Fondi e Itri. Per la morte del 67enne c'è stato già un fermo. Si tratta di un uomo nativo del Pakistan di 44 anni che è stato intercettato mentre provava a tornare nella sua abitazione, a Fondi. Si tratta di A.M., queste le iniziali, che è stato a lungo interrogato dai carabinieri dopo che il fermo era stato effettuato dalla polizia. Ad incastrarlo sarebbe stata la fotocopia di un suo documento d'identità trovata sul luogo del delitto. Ancora tutti da scoprire, invece, i motivi per cui A.M. si trovava a transitare in quella zona nonostante i tanti divieti (Fondi è ormai da 4 giorni stata dichiarata Zona Rossa per via dell'emergenza coronavirus) e soprattutto il motivo per i quali i due abbiano litigato in modo così violento ad arrivare ad un epilogo sanguinoso.

di: La Redazione