Da un lato arrivano risorse e corsie veloci per assumere i 20mila medici e infermieri chiesti dalle Regioni per dare il cambio a chi sta in trincea nell'emergenza Coronavirus, dall'altro il decreto legge Sanità numero 14 chiude la porta a qualsiasi percorso di stabilizzazione. Così come chiude la porta a straordinari pagati di più per il personale sanitario già operativo.
Il rischio che gli avvisi pubblici degli ospedali siano in parte disertati è più che concreto. In particolare l'articolo 2 non prevede più, come nelle prime bozze, la possibilità di una stabilizzazione dopo due anni di contratto a tempo determinato da trasformare in indeterminato, ma solo la possibilità per gli ospedali di prevedere "durante la vigenza dello stato di emergenza" incarichi individuali della durata di un solo anno non rinnovabili. Con il solo beneficio che questi incarichi potranno costituire "titoli preferenziali nelle procedure concorsuali per l'assunzione presso le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale". Uno scenario che sta tenendo anche gli infermieri precari della nostra provincia sul filo del rasoio e senza certezze per il futuro.
"Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il direttore generale della Asl di Latina, Giorgio Casati, ascoltino gli infermieri dell'ospedale Goretti che è uno degli ospedali Covid del Lazio - dice il vicecapogruppo della Lega alla Camera dei deputati e coordinatore del partito nel Lazio Francesco Zicchieri - la loro stabilizzazione è meritata sul campo".