Dietro a una delle ultime operazioni di sgombero che hanno permesso di liberare buona parte delle abitazioni confiscate ai Ciarelli, si cela una lunga battaglia giudiziaria che ha visto lo Stato prevalere in tutti i gradi di giudizio, fino alla Suprema Corte di Cassazione, che per ultima, a fine settembre, aveva messo la parola fine sul tentativo di uno degli eredi del clan di salvare la villetta di via Plutone. Con la sentenza, depositata appena due giorni fa, i giudici del "Palazzaccio" hanno infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Luigi Ciarelli, 34enne figlio di Carmine, nipote quindi di Antonio. Per la villetta di via Plutone era stato Luigi, figlio di Carmine, a rivendicare il possesso e la legittimità dell'acquisto, puntando sul fatto che sarebbe stato lui ad acquistare l'immobile al costo di 51.300 euro nel maggio del 2006 con i soldi avuti in donazione dai nonni materni, Giacinta e Consiglio Spada. ma che la giustizia non ha riconosciuto fondata.