Mille infermieri pontini sono sul piede di guerra nei confronti della Asl. Gli operatori in questione sono quelli che hanno presentato domanda di mobilità volontaria extraregionale per la copertura di 50 posti. «Da ben 12 anni attendiamo pazientemente di poter rientrare a svolgere la nostra professione nella nostra terra - si legge in una nota -. Le "1000 storie di vita" sono tutte mosse da un unico grande obiettivo che purtroppo ora rappresenta una chimera, ovvero poter tornare finalmente a casa». Secondo il nutrito gruppo di infermieri la Asl starebbe assumendo a tempo indeterminato tramite un concorso di un'altra azienda, nonostante avesse indetto da tempo un concorso proprio. «Ma questa è solo l'ultima vessazione in ordine cronologico - prosegue la nota -. Non si ha una data precisa dell'ultima graduatoria di concorso pubblico espletato per quanto sia datata. L'ultimo avviso pubblico a tempo determinato è stato indetto nel 2014 e, ad oggi, la graduatoria è praticamente esaurita. Coloro che sono stati assunti tramite questa graduatoria sono partiti con brevi sostituzioni di qualche settimana e sono arrivati ad ottenere fino a 36 mesi di contratto, il massimo consentito per legge. Oggi qualcuno di loro vorrebbe ancor di più, e con la scusa dell'emergenza Covid-19 punta a sforare tale limite per poi avanzare pretese di assunzione a tempo indeterminato senza aver vinto alcun concorso. Un film già visto: correva l'anno 2013 e la Asl procedette ad assunzioni a tempo determinato di 38 infermieri, per due mesi, sul fronte dell'emergenza scabbia. Oggi coloro che vennero assunti inizialmente per pochi mesi (la durata dell'emergenza) si trovano di ruolo grazie alla stabilizzazione dei contratti. Mentre la Asl continua ad assumere attingendo da altre graduatorie o a stabilizzare personale con mille espedienti - si sottolinea nella nota - ci sono mille persone che hanno vinto uno o più concorsi pubblici fuori regione (poiché la Asl di Latina non ne ha mai indetti) e che vogliono rientrare a casa tramite il bando di mobilità, che ricordiamo essere pre-concorsuale».
Oltre a richiedere il rispetto della materia contrattuale, dunque, i mille infermieri garantirebbero tutte le professionalità e competenze acquisite nelle migliori aziende sanitarie italiane per poter arricchire, con queste risorse, anche la Asl di Latina. «Siamo stanchi di ricevere ulteriori umiliazioni dopo anni e anni di sacrifici fatti fuori regione, lontano da casa e dai propri affetti e anche facendo sacrifici economici enormi - si coclude la nota -. Richiediamo solo ciò che ci è dovuto, nulla più, ma non siamo più disposti a tollerare altro. Stiamo assistendo in questi giorni a un ulteriore teatrino di qualche collega che sta tirando per la giacchetta l'assessore alla Sanità e all'integrazione socio-sanitaria del Lazio, Alessio D'amato, e il direttore generale della Asl pontina Giorgio Casati, per ottenere ulteriori proroghe e stabilizzazioni contrattuali. Noi attenderemo ancora per qualche giorno una risposta dai vertici della Asl e poi vedremo i passi da fare. Il tempo di aspettare, dopo 15 anni, è finito».