Gli esponenti più in vista del clan Di Silvio non perdono l'occasione per mettere in mostra l'audacia di cui sono capaci e lo hanno persino quando è un carabiniere a contestare loro un illecito. L'ultimo caso risale al pomeriggio di domenica, quando Antonio Di Silvio detto Patatino, 28 anni, ha minacciato pesantemente i militari che lo avevano sorpreso a girare con un maxi scooter senza patente, mai conseguita. L'ennesima sfida agli uomini dello Stato, ovviamente, è stata respinta con inclemenza dai carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Latina, gli uomini del maggiore Carlo Maria Segreto che hanno denunciato Patatino per la reiterata guida senza patente e per le minacce nei loro riguardi.
Non è la prima volta che si registrano episodi del genere, spesso più per ostentare la forza del clan anziché sperare di sortire effetti nei carabinieri per evitare una multa salata o una denuncia. E "Patatino" è uno di quei giovani del clan di Campo Boario che nutre particolari ambizioni criminali: è tornato in libertà da un anno circa per l'inchiesta Caronte che lo aveva visto coinvolto come figlio di Giuseppe detto Romolo, uno dei fautori della scia di sangue del 2010 che aveva portato persino all'alleanza con i Ciarelli. Insomma, sente sulle spalle il peso della famiglia, col padre tuttora dietro le sbarre per l'omicidio di Fabio Buonamano, consumato insieme a Costantino "Patatone" Di Silvio, cugino dal quale il giovane Antonio ha ereditato il soprannome.