«Grazie Italia, ci avete salvato». E' questo il messaggio che i coniugi cinesi originari di Wuhan, primi pazienti Covid-19 curati in Italia, hanno voluto lasciare alla Nazione che li ha tenuti in vita al momento della dimissione dall'ospedale "San Filippo Neri" di Roma, dove hanno completato la riabilitazione che consentirà loro di tornare in Cina in piena salute.
I due cinesi, lo ricordiamo, erano stati portati allo Spallanzani di Roma il 29 gennaio e ora si può dire che hanno definitivamente sconfitto il virus. La loro storia è comparsa sul sito del ministero della Sanità.
«Lui ingegnere biochimico e lei umanista di 66 e 65 anni, furono soccorsi in un albergo al centro di Roma, dove si trovavano per un tour turistico assieme ad una comitiva di connazionali, che, dopo il loro ricovero, fu messa in quarantena allo Spallanzani. Erano i primi casi di contagio da Coronavirus registrati in Italia. I due hanno attraversato una fase critica, con il ricovero in terapia intensiva, ma poi fortunatamente per entrambi è iniziato il percorso di guarigione. Tutti abbiamo vissuto con ansia la loro vicenda - si ricorda sul sito del ministero -. Lui aveva cominciato con una polmonite interstiziale bilaterale, lei aveva all'inizio sintomi lievi, ma entrambi si sono aggravati in poco tempo. Un lungo ricovero, fatto di crisi respiratorie e una terapia a base di antivirali combinati e antinfiammatori. Dopo più di un mese i due cinesi si negativizzano al virus e vengono trasferiti all'ospedale San Filippo Neri per la riabilitazione a cui vengono sottoposti i pazienti costretti a letto per molto tempo».
Ed ecco le parole di Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma: «Stavano molto male. Abbiamo temuto per la loro vita. Ormai sono guariti e stanno bene. Il marito, in particolare, si era ristabilito prima della moglie e ha aiutato e sostenuto la coniuge nel percorso di riabilitazione».