Ha ammesso una parte dei fatti contestati, ha spiegato che in effetti ha partecipato all'aggressione ma ha negato due circostanze estremamente gravi contenute nell'ordinanza: la prima è quella di aver tirato un violento calcio sul viso alla vittima quando era a terra e indifesa. La seconda circostanza che ha negato è quella di aver minacciato una ragazza - testimone del pestaggio - con una frase terribile. «Se non ti togli di mezzo ti stupro».
Ieri mattina si è svolto l'interrogatorio del minore di Latina, finito agli arresti domiciliari per aver pestato di botte un giovane del capoluogo. I fatti contestati erano avvenuti la scorsa estate nel cuore della movida pontina, nella zona dei pub.
Il ragazzo è stato arrestato al termine di una indagine della Squadra Mobile di Latina, coordinata dalla Procura per i Minori e dalla Procura di Latina, è ritenuto l'autore di un pestaggio per futili motivi, insieme ad Alessio Buglione, 20 anni, residente anche lui nel capoluogo pontino.
Il minore, difeso dall'avvocato Sandro Marcheselli e che ha risposto alle domande del gip del Tribunale per i minori di Roma, ha spiegato di essere intervenuto insieme all'amico perchè a quanto pare hanno scambiato la vittima del pestaggio per un giovane che due mesi prima avrebbe picchiato Buglione sempre in zona pub.