L'attenzione della Asl di Latina, al pari delle altre aziende sanitarie locali regionali di tutta Italia, non può che essere puntata in queste ore sulle residenze sanitarie assistenziali (RSA) che, come si temeva da tempo, si stanno rivelando dei possibili focolai di contagi, a partire dalle strutture che ospitano persone anziane. Insieme alle strutture socio-assistenziali private accreditate, le Rsa stanno, di fatto, facendo registrare quello che appare come "il colpo di coda" del Coronavirus Covid-19 nella fase acuta emergenziale. Se è vero infatti che la "fase 2" sembra essere dietro l'angolo con un allentamento delle misure restrittive ministeriali, è altrettanto vero che bisogna arrestare nel più breve tempo possibile il proliferare dei cluster in diverse Rsa che, non a caso, sono state messe sotto stretta osservazione: almeno 500 quelle monitorate nella Regione Lazio. Come la San Michele Hospital di Aprilia che nelle ultime ore è tornata alla ribalta delle cronache della pandemia per nove nuovi casi positivi - ufficializzati ieri dalla Asl di Latina - dopo i tre che si registrarono in precedenza. Nove casi (presi in carico ieri all'ospedale Goretti) che, sommati ai due resi noti sempre dall'azienda sanitaria locale pontina diretta da Giorgio Casati, e relativi al capoluogo e a Sezze (una 82enne che è stata a contatto con la figlia e con i nipoti già risultati contagiati nelle scorse settimane), hanno fatto lievitare il conto complessivo della nostra provincia a 486 casi.
La San Michele Hospital di Aprilia è stata una delle sette strutture in cui la Asl ha rilevato anomalie: le altre hanno coinvolto i Comuni di Sabaudia, Lenola, Aprilia e Sezze e l'intervento dei Carabinieri dei Nas.
«Degli undici nuovi casi positivi, uno è trattato a domicilio. I pazienti ricoverati presso la Terapia intensiva del Goretti sono due - ha sottolineato ieri la Asl di Latina nel consueto report quotidiano dell'emergenza -. Complessivamente sono 808 le persone in isolamento domiciliare mentre 7.406 quelle che lo hanno terminato». Il quadro generale della nostra provincia? Oltre ai 486 casi positivi complessivi, vede 69 pazienti ricoverati, 195 negativizzati, 22 decessi.

Il dato nell'area metropolitana
Diciassette nuovi contagi nell'intero territorio della Asl Roma 6, con cinque di questi tutti localizzati a Lariano, uno a Velletri, uno a Lanuvio e due a Nettuno. È questa, sostanzialmente, la situazione registrata ieri ai Castelli Romani, mentre sul litorale a sud di Roma, a eccezione di Nettuno, il quadro sembra essere stazionario da qualche giorno. In più, sempre sui Colli Albani, è ancora Velletri a dover piangere un'altra vittima di questa pandemia: si tratta di un uomo di 89 anni, deceduto nelle scorse ore all'Ospedale dei Castelli di via Nettunense, ad Ariccia.  In sole 24 ore, purtroppo, Lariano ha dovuto fare i conti con un nuovo picco di contagi. Ben cinque persone, infatti, sono risultate positive al Covid-19: «I nuovi casi registrati sono relativi a cinque ospiti di una casa di riposo per anziani» ha fatto sapere il sindaco Maurizio Caliciotti, che ha poi ampliato l'analisi a coloro che, al momento, risultano infetti: «Dei 23 casi attualmente positivi, 12 riguardano anziani domiciliati in case di riposo e sei riguardano operatori sanitari». A questi casi, vanno aggiunti sette guariti e sei decessi, per un totale di 36 contagi totali.

La situazione nel Lazio
L'epidemia di Covid 19 nel Lazio è sotto controllo da settimane ma la Regione non abbassa la guardia e anzi continua a investire e programmare sulla realizzazione di strutture all'avanguardia per accogliere i pazienti Covid positivi. In quest'ottica rientra l'inaugurazione avvenuta ieri del reparto di Alto Isolamento dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. Erano presenti alla cerimonia il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, il ministro della Salute Roberto Speranza, Gianni Letta, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato. «L'emergenza che stiamo vivendo è un fatto epocale che entrerà nei libri di storia come l'evento che ha sconvolto la vita di ognuno di noi – ha detto il ministro Speranza – Ma lo Stato, le istituzioni e gli enti locali hanno risposto con forza e determinazione, oggi in questo passaggio formale che ci dà grande soddisfazione, si percepisce il senso della nostra risposta. Lo Spallanzani ha dimostrato una forza e una qualità che è sotto gli occhi di tutti».

Il Nord Italia traina la risalita dei contagi
L'epidemia di Covid 19 nel Lazio è sotto controllo da settimane ma la Regione non abbassa la guardia e anzi continua a investire e programmare sulla realizzazione di strutture all'avanguardia per accogliere i pazienti Covid positivi. In quest'ottica rientra l'inaugurazione avvenuta ieri del reparto di Alto Isolamento dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. Erano presenti alla cerimonia il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, il ministro della Salute Roberto Speranza, Gianni Letta, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato. «L'emergenza che stiamo vivendo è un fatto epocale che entrerà nei libri di storia come l'evento che ha sconvolto la vita di ognuno di noi – ha detto il ministro Speranza – Ma lo Stato, le istituzioni e gli enti locali hanno risposto con forza e determinazione, oggi in questo passaggio formale che ci dà grande soddisfazione, si percepisce il senso della nostra risposta. Lo Spallanzani ha dimostrato una forza e una qualità che è sotto gli occhi di tutti».