Se l'emergenza sanitaria ha provocato ricadute devastanti per l'economia, lasciando numerose famiglie in condizioni di povertà, la situazione è persino peggiore per quelle persone che cercavano di risollevarsi, rifarsi una vita dopo un periodo difficile, ma si sono ritrovate in un vicolo cieco quando la società si è fermata per contenere l'avanzata del contagio.

È il caso di un uomo di Latina che ha poco meno di sessant'anni e si è ritrovato a vivere in auto: una scelta dettata dalla dignità, per non pesare sulle persone a lui più vicine, con la preoccupazione sul futuro ormai prossimo, per una Fase 2 che non promette di garantire gli stessi livelli occupazionali di prima.

Quest'uomo ha sempre lavorato, per un certo periodo ha vissuto in una zona del Norditalia che ha lasciato quando ha deciso di tornare a Latina, da un anno a questa parte. Per un po' di tempo è stato ospite di un parente, ma era una soluzione temporanea: nel frattempo era stato assunto in un ristorante e si era adoperando per trovare una casa a un costo ragionevole, aiutato anche dal datore di lavoro. Quando ha deciso di dormire qualche notte in auto, dal 21 febbraio, non immaginava che da lì a un paio di settimane quella macchina si sarebbe trasformata nella sua casa ancora per molto tempo, finora più di due mesi.