I primi giorni di libertà hanno già confermato i timori degli addetti ai lavori in vista dell'allentamento delle restrizioni anti contagio: troppi latinensi stanno dimostrando scarso senso di responsabilità, approfittando della Fase 2 per incontrare amici e socializzare in pericolosi assembramenti tra una corsetta, una passeggiata o peggio seduti a una panchina.

Ne sono la prova le decine di interventi delle forze di polizia, chiamate ieri a intervenire più volte per le segnalazioni di persone accalcate lungo le strade oppure nei parchi. La paura del virus, del rischio di essere contagiati, sembra già svanita dopo quasi due mesi di permanenza forzata in casa.

Resta comunque da dire che, in piena emergenza, i cittadini di Latina si erano prestati a un eccessivo allarmismo, andando anche oltre il dovere di mettere le forze dell'ordine sul chi va là rispetto alle situazioni più o meno sospette. Ne sono un esempio le numerose segnalazioni, soprattutto nei primi giorni di restrizioni, sulla permanenza dei senzatetto in alcune piazze e giardini, specie nei pressi della Caritas; ma anche le ansie di chi avvistava persone sole a spasso sotto casa col cane, che finivano troppo spesso per trasformarsi in segnalazioni di assembramenti.

Fino al periodo di Pasqua, quando la Polizia Locale si è ritrovata a fare irruzione nella chiesetta del quartiere Pantanaccio per la segnlazione di una Messa affollata, trovando invece il solo sacerdote che celebrava la funzione religiosa alla presenza di due coristi.