Il tempo dei posti di blocco e della pattuglia concentrata sul foglio dell'autocertificazione, è finito. Le zone "calde" restano, ma le forze dell'ordine sembrano garantire una presenza diversa. Ecco allora la signora che sul lungomare chiama l'agente di Polizia per chiedergli qualcosa, un consiglio, un'informazione. O il volontario di Protezione civile che consegna mascherine al signore che ne è sprovvisto. Servizi attivi, interventi rivolti alla popolazione, compresi l'ascolto, i consigli, qualche avvertimento alla vista di comportamenti poco consoni. Una presenza discreta ma vigile.
Così i Comuni si sono organizzati per gestire nei due giorni appena trascorsi il primo weekend di libertà dopo circa 2 mesi di clausura. Il fine settimana, come prevedibile, è stato il "sorvegliato speciale". Sole, temperature miti, la riapertura dei cimiteri e dei mercati, e anche la Festa della mamma hanno comprensibilimente determinato uscite di casa, passeggiate, visite ai propri cari defunti, piccole spese, le poche consentite. Così forze dell'ordine e Comuni si sono messi alla prova nella gestione del distanziamento sociale ancora tassativo, e nella garanzia del rispetto delle regole di prevenzione: mascherine, guanti, igienizzanti.
Tra le zone più a rischio di assembramenti o comunque affollamenti, si sono rivelate proprio le spiagge e i cimiteri. A Itri, dove il cimitero civico ha appena riaperto dopo 60 giorni di lockdown, l'amministrazione comunale ha coinvolto la Protezione civile nel servizio di controllo degli ingressi contingentati, con mascherine obbligatorie, e nella misurazione della temperatura ai cittadini attraverso i termo scanner. «Ho apprezzato la estrema diligenza dei visitatori e lo scrupolo con cui Eri (il gruppo di Protezione civile, ndr) e Polizia locale hanno provveduto a disciplinare il flusso Io stesso mi sono sottoposto alla rilevazione della temperatura» ha detto il sindaco Fargiorgio, tra i visitatori del cimitero ieri. Per il primo cittadino, si tratta di una misura che dovrà far parte di un graduale ritorno alla normalità.
A Terracina invece la zona posta sotto un particolare controllo, dopo due mesi di reclusione, non poteva non essere il lungomare Circe, con i suoi quasi 4 chilometri di spiaggia e di passeggiata. Polizia locale, agenti del commissariato, carabinieri hanno garantito la correttezza dei comportamenti dei cittadini che si sono riversati su viale Circe. Mentre in questo caso la Protezione civile, il gruppo comunale, hanno consegnato mascherine alla popolazione che ne era sprovvista. Un messaggio di vicinanza alla popolazione necessario per ricordare a tutti di utilizzare sempre i dispositivi di prevenzione quando si esce. L'aria aperta naturalmente riduce il rischio di contagi, ma una mascherina è comunque quasi obbligatoria, per garantire la sicurezza degli altri.
I comportamenti da tenere in questi giorni e nella settimana a venire sono cruciali per la limitazione dei contagi e un ulteriore allentamento delle restrizioni, per il ritorno alla vita. Tra una settimana, dati dei contagi permettendo, è prevista la riapertura di altre attività, un tema su cui si sta lavorando molto in queste ore. Ma tutto dipenderà dall'andamento dei contagi. E dunque da come ci si comporta. Tutta la provincia incrocia le dita.