Condanna a due anni e sei mesi di reclusione nei confronti di un operaio in pensione residente nel capoluogo, accusato di maltrattamenti e lesioni nei confronti della figlia. «Questa è casa mia ti faccio fare una brutta fine», sono alcuni dei messaggi che erano stati indirizzati dal padre alla figlia che in una occasione era stata anche aggredita fisicamente e minacciata pesantemente di morte. «Ti ammazzo, non mi interessa che mi faccio la galera, questa è casa mia», aveva detto in un'altra circostanza l'imputato.

I fatti contestati sono avvenuti la scorsa estate nel capoluogo pontino, subito dopo l'introduzione del Codice Rosso e quella di ieri è stata una delle prime sentenze emesse dal Tribunale di Latina.  La difesa rappresentata dall'avvocato Marco Nardecchia, ha chiesto l'assoluzione dal reato di maltrattamenti e ha cercato di scardinare le accuse. L'altro reato contestato era anche quello di lesioni. Alla fine dopo la camera di consiglio il giudice monocratico Fabio Velardi, ha condannato l'uomo alla pena di due anni e sei mesi di reclusione riconoscendo le attenuanti generiche per una pena che va da un minimo di tre ad un massimo di tre anni di reclusione. La parte offesa si era costituita parte civile ed è rappresentata dall'avvocato Maurizio Mocellin.

Era stato il pubblico ministero Marco Giancristofaro a coordinare le indagini dopo che in Procura era arrivata la denuncia della donna e chiedere il giudizio immediato nei confronti dell'imputato che aveva anche violato un precedente ordine di avvicinamento alla figlia e ai luoghi frequentati da lei.
L'episodio più grave era avvenuto alcuni mesi fa alla presenza anche del compagno della parte offesa, anche lui era stato minacciato di morte quando la coppia si era imbattuta nel 71enne. «Ha sottoposto la donna ad una serie di sofferenze fisiche e morali che andavano avanti nel tempo», aveva sostenuto la Procura nel capo di imputazione.
In occasione dell'aggressione l'uomo aveva provocato alla figlia che aveva fatto ricorso alle cure dell'ospedale Santa Maria Goretti, una serie di lesioni multiple e una prognosi di 7 giorni. Anche il certificato medico oltre alle dichiarazioni rilasciate dalla donna hanno rappresentato delle fonti di prova