Cronaca
18.12.2024 - 14:15
E' arrivata la prima condanna per lo stupro di Capodanno 2020, una vicenda che aveva riempito le pagine della cronaca nera di tutta Italia. Il tribunale di Roma ha condannato Patrizio Ranieri a cinque anni e sei mesi di carcere per aver stuprato una minorenne la notte del 31 dicembre del 2019 durante una festa. Inizialmente l'accusa era violenza sessuale di gruppo ma i giudici hanno riformulato l'accusa per Ranieri in violenza sessuale su minore.
La sentenza è arrivata dopo una camera di consiglio durata poco più di mezz’ora e l’avvocata di Ranieri, Valentina Bongiovanni, ha annunciato il ricorso in appello. Le prime parole del condannato, dopo la sentenza, sono state riportate dalle agenzie: “Mio padre è morto sapendo che sono innocente. Che mi frega di quello che pensano loro (il tribunale, ndr). Io rido sempre, non ho fatto niente, ho sempre detto la verità e loro cambiavano versione. Mi sono fatto due anni ai domiciliari. Ho perso mio padre. A me non mi ammazza niente. Ho la coscienza pulita. Questa è una prepotenza”.
Secondo le accuse gli stupri furono più di uno sulla stessa persona, attualmente sono a processo anche due minorenni. Lo stupro avvenne l'ultimo giorno dell'anno 2019 in una villetta di via del Podere del Fiume, nel quartiere romano di Primavalle, ed è stato denunciato ai carabinieri dalla ragazza coinvolta, che all’epoca aveva 16 anni, il 2 gennaio.
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