Nessun danno erariale per gli ex presidenti o componenti del Cda o del collegio dei revisori dei conti della società Formia Servizi, fallita nel settembre 2010, che sono stati citati a giudizio dalla Procura regionale presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per il Lazio. I vertici della vecchia azienda - che ha gestito le strisce blu in città - erano stati accusati del mancato pagamento di canoni al Comune per un totale di 205.172, 96 euro, del mancato pagamento Tarsu e Tosap per 919.258,52 euro e dell’abbattimento del valore sociale della quota del Comune per 303,281,48 euro. E quindi sono stati chiamati a risarcire tale somme dalla Magistratura contabile. Ma ieri mattina è stata pubblicata l’ordinanza della Corte Suprema di Cassazione, che ha accolto il ricorso presentato da uno dei componenti del Cda Loredana Pugliese, rappresentata e difesa dagli avvocati Francesco Sparagna ed Andrea Sparagna, con il quale veniva chiesto che fosse dichiarato il difetto di giurisdizione della Corte di Conti. Richiesta che è stata accolta. «Gli amministratori della società deducono che la Formia servizi - si legge nell’ordinanza - è una società di diritto privato, non avente relazione funzionale con l’ente, che avrebbe solo la maggioranza del capitale. Nessuno dei componenti del consiglio era agente pubblico o dipendente del Comune». Ed ancora: «Le voci di danno allegate dalla Procura si risolvono in crediti, per i quali il comune può insinuarsi al passivo della società. Neanche la perdita di capitale è qualificabile come danno diretto ed immediato. L’azione promossa non ha i caratteri dell’azione di responsabilità amministrativo-contabile, ma quelli di un’ordinaria azione di responsabilità ex art 2392 e ss cod civ., peraltro spettante al “curatore del fallimento e giammai alla Procura contabile”, curatore costituitosi parte civile nel procedimento avviato per i medesimi fatti dinanzi al Tribunale penale di Latina, con conseguente rischio di duplicazione di azioni». La discussione del ricorso è avvenuta lo scorso marzo. Ieri la pubblicazione dell’ordinanza della Cassazione con la quale viene dichiarato il difetto di giurisdizione della Corte dei conti.
Si chiude una parte della vicenda giudiziaria che interessa i vertici della vecchia Formia Servizi. La Procura regionale presso la Corte dei Conti aveva inviato atto di citazione a comparire per l’udienza di condanna al pagamento a favore del Comune di Formia, Massimo Vernetti, ex amministratore delegato di Formia Servizi, Patrizia Averaimo, Giuseppe Cannavale, Giacomo De Luca, Mario Galasso, Gianluca Giattino, Giuseppe Masiello, Alessandro Mauro, Loredana Pugliese, Vincenzo Palmaccio, Erasmo Scipione, in qualità di ex presidenti o componenti del Cda o del collegio dei revisori dei conti. Per tutti questi si è chiuso un capitolo.