Sarà l’autopsia la chiave di volta che fornirà elementi utili per chiarire il giallo della morte di Giuseppe Lancella. L’ispezione cadaverica si terrà domani mattina. Al momento Andrea Tamburrino è l’unico indagato - a piede libero - per l’omicidio di Lancella, presente sul luogo della tragedia. Gli inquirenti per avere un quadro più preciso confidano nell’esito dell’autopsia che sarà infatti decisivo per stabilire l’esatta causa della morte del 52enne di Itri, ma residente a Formia, trovato morto nella villa in cui viveva sita in via Giovenale al civico 19 a Formia, a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Santo Janni. L’uomo al momento del ritrovamento presentava una profonda ferita alla testa che in un primo ha fatto pensare che le cause della morte fossero da collegare ad un colpo con un oggetto contundente. L’esame stabilirà se sul corpo della vittima ci sono altri segni dovuti ad una colluttazione, oppure collegabili a contusioni dovute ad una caduta, forse un malore mentre scendeva le scale. Il corpo è stato trovato vicino alle scale che conducono al piano superiore. I carabinieri della scientifica della compagnia di Formia, comandati dal capitano David Pirrera, nel corso del lungo sopralluogo che hanno svolto all’interno di villa “Eleonora”, hanno raccolto e repertato una serie di elementi, oggetti, e tracce che serviranno per definire il quadro investigativo. Materiale fotografico e video che saranno analizzati minuziosamente che potranno fornire dettagli che ad occhio nudo nel primo sopralluogo sono potuti sfuggire. Dall’esame autoptico che sarà eseguito nella giornata di domani dal medico legale, nominato dal sostituto titolare dell’inchiesta, la dottoressa Chiara Orefice. L’esame sarà eseguito dal professor Alessandro Mariani nell’obitorio dell’ospedale di Santa Scolastica di Cassino dove nella giornata di venerdì è stato trasportato il cadavere del 52enne.
L’episodio che si è verificato venerdì mattina intorno alle 6.30 del mattino è ad ogni modo avvolto dal mistero. Se da un lato potrebbe far pensare ad un brutto incidente domestico, dall’altro però ci sono degli elementi “strani” che fanno pensare ad altro. Aspetti strani come la reazione del coinquilino della vittima, Andrea Tamburrino, 41 anni originario di Carinola, ma residente da anni a Formia. Questi è stato ritrovato all’interno di uno sgabuzzino della villa con un taglio alla gola, in stato di choc. E sarebbe stato proprio lui a chiamare i soccorsi, e a chiamare la madre per informare di quanto era accaduto al 52enne e parlare di una fatalità. L’uomo è stato ricoverato all’ospedale Dono Svizzero dove si trova ancora ricoverato. E’ stato già sentito da carabinieri ma si trova ancora in stato confusionale. Allo stato per la Procura di Cassino risulta l’unico indagato per la morte di Lancella. Gli inquirenti e confidano sull’esito dell’autopsia per potere sgomberare il campo da ogni dubbio e decidere se, alla fine, archiviare il caso come appunto incidente domestico oppure far prendere una strada diversa alle indagini. Lo stesso legale del Tamburrino, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, nella serata di venerdì aveva rilasciato una dichiarazione in cui chiaramente smentisce ogni ipotesi di possibile omicidio. «Non c’è nessun caso di omicidio. Si è trattato di un tragico incidente domestico tanto che è stato lo stesso Tamburrino soccorrere la povera vittima nel tentativo di salvarla, chiamando anche il 118». Sempre l’avvocato ha fornito anche una spiegazione per il gesto del 41enne, scaturito dal forte dolore per la perdita dell’amico con il quale divideva la villa da oltre un anno. Lancella invece viveva nella villa da un aio di anni, da quando si era separato dalla moglie. «Appreso del decesso il mio assistito ha tentato il suicidio tangliandosi la gola per il dolore dovuto alla perdita del caro amico. Appena guarirà andremo dal magistrato per dare ogni contributo utile». Anche il contributo del Tamburrino sarà decisivo per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. E stabilire quindi se tra i due al momento dell’episodio era in atto un litigio e che nella concitazione abbiano perso l’equilibrio.