Il tribunale del Riesame di Frosinone ha annullato il sequestro preventivo di parte beni sequestrati all’imprenditore Vincenzo Zangrillo. L’inchiesta condotta dalla Dia di Roma aveva portato a mettere i sigilli al patrimonio dell’imprenditore formiano, ritenuto vicino al clan camorristico dei casalesi. L’indagine svolta sulla sua attività di autotrasporti e di estrazione nelle cave di Coreno. Un patrimonio da 20 milioni di euro. In quella stessa operazione la polizia stradale di Latina e la Guardia di Finanza - al momento della esecuzione del decreto di misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Latina su richiesta della DIA di Roma - avevano provveduto altresì a sequestrare tre autocarri ritenendoli “chiaramente” contraffatti nei rispettivi telai ed alla denuncia dello Zangrillo per riciclaggio alla Procura della Repubblica di Cassino, dove il PM Dottor Francesco Cerullo emetteva Decreto di sequestro dei tre autocarri.

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