Rifiuti gettati nei cassonetti del Comune di Minturno da parte di cittadini di centri limitrofi. Il fenomeno, già noto da diverso tempo, purtroppo si è ripresentato come confermato dalla serie di controlli effettuati dagli agenti della Polizia Locale. Gli uomini comandati dal maggiore Giammatteo D’Acunto hanno elevato dieci sanzioni nei confronti di persone residenti a Formia e Spigno che gettavano rifiuti nei cassonetti sistemati lungo via Appia, a Scauri alto. I vigili urbani hanno colto in flagrante gli “abusivi” provenienti da centri limitrofi, dove tra l’altro, è attivo il servizio di raccolta differenziata. Per combattere questo fenomeno che non riguarda solo la parte più a nord del Comune minturnese, entreranno in funzione speciali apparecchiature che sia di giorno che di notte immortaleranno tutti coloro che getteranno i rifiuti. «Infatti –ha detto il comandante della polizia locale di Minturno, Giammatteo D’Acunto- saranno installate le “Fototrappole Scout 983 camera” collegate direttamente col comando e con i cellulari. Dai numeri di targa delle auto potremo risalire all’identità dei responsabili e adottare i provvedimenti del caso». Da questa prima serie di controlli sono state elevate sanzioni amministrative di 250 euro ad ogni contravventore. Nel mirino della polizia locale ci saranno anche i cittadini locali che getteranno i rifiuti in orari non previsti. Il fenomeno dei rifiuti gettati sul territorio minturnese da persone non residenti, è stato uno dei punti sui quali si è concentrata l’attenzione del commissario straordinario, Bruno Strati, il quale aveva sollecitato appositi servizi. Già in passato la “cattiva abitudine” di abbandonare rifiuti nei cassonetti minturnesi era stata confermata da altre sanzioni elevate a cittadini di Santi Cosma e Damiano, Castelforte e del casertano. In particolare i cassonetti “preferiti” erano quelli posti nei ressi del cavalcavia ferroviaria della Dogana e in via per Castelforte. Sicuramente luoghi ideali per chi proviene dall’area sud; molti sono riusciti farla franca, ma gli scontrini, ricevute di attività commerciali confermavano i luoghi di provenienza. Forse un raccordo tra i Comuni, con scambio di informazioni, potrebbe consentire l’acquisizione di ulteriori elementi sugli “abusivi”