Revoca delle concessioni all'Ismef sull'ex Sieci di Scauri e sul castello baronale di Minturno. Questo è quanto ha deciso il commissario straordinario di Minturno Bruno Strati, che ha dato seguito alla richiesta inviata alla stessa Ismef nell'aprile scorso. Il massimo esponente del Comune, ha informato l'istituto di formazione della decisione adottata, e in particolare, sul castello, dove ha sede l'Ismef e dove si sono svolti i corsi formativi, ha posto la condizione di riserva di istruttoria. Lo stesso istituto dovrà dimostrare che potrà ancora operare con i fondi che ha a disposizione. Già nella lettera inviata oltre due mesi fa, il dottor Strati aveva fatto presente che il Ministero delle Infrastrutture aveva evidenziato che le somme destinate (pari a circa 6,7 milioni di euro) alle attività di riqualificazione dell'area ex Sieci, non sono state utilizzate dall'Ismef e quindi sono cadute in perenzione amministrativa. Una situazione che era stata riferita dal Ministro delle Infrastrutture, in seguito ad un’interrogazione del senatore Claudio Moscardelli. Lo stesso commissario, tra l'altro, pose l'accento anche sul resto della dichiarazione del Ministro, il quale precisò che il complesso degli stanziamenti destinati all'area ex Sieci è stato oggetto di riduzione a partire dal 2013, tanto che parte dei fondi sono stati destinati per altri progetti. Inoltre lo stesso stanziamento, secondo il Ministro, è stato poi definanziato l'anno scorso con la legge di stabilità. Dunque per Bruno Strati non ci sono più i presupposti per la concessione del'ex Sieci e del maniero minturnese, non essendo più disponibili i fondi stanziati. Sempre che lo stesso istituto non dimostri di avere le risorse economiche per continuare le attività formative e gli interventi strutturali oggetto delle concessioni. Da qui la decisione di concedere la riserva di istruttoria.