Arrestato il 4 giugno 2015 dai carabinieri di Giugliano, in collaborazione con i colleghi di Scauri, dopo essere stato trovato in possesso di quattro chili di hashish, Pasquale Clemente, 56enne di Minturno, è stato assolto oggi dalla Corte d'Appello di Roma. L'ingente quantitativo di droga era stato scoperto dai militari dentro un borsone, nel cofano di un'autovettura Lancia Lybra di proprietà dell'imputato. Per il giudice di Cassino, Lo Mastro, non vi erano dubbi sulla colpevolezza del 56enne e lo ha condannato a 3 anni di reclusione, visti anche i precedenti del minturnese. La difesa, sostenuta dall'avvocato Pasquale Cardillo Cupo, ha invece sempre sostenuto che non vi era prova che la droga fosse dell'imputato, in quanto la mera intestazione della vettura non poteva costituire elemento di prova certa, anche perché nessuno aveva visto Clemente celarla nell'auto, sostenendo che peraltro il proprio assistito non era da tempo in possesso delle chiavi dell'auto, come confermato dal mancato rinvenimento delle stesse al momento della perquisizione da parte dei carabinieri. Tesi che ha fatto breccia in appello. Il procuratore generale Simonetta Matone ha chiesto la conferma della condanna ma i giudici romani, accolta la tesi difensiva, hanno assolto il minturnese per non aver commesso il fatto. E lo hanno rimesso in libertà.