Mentre era ricoverato in ospedale ignoti eseguono movimenti bancari, e vendono a sua insaputa titoli assicurativi per una cifra che supera i 200 mila euro. Vittima dell’ammanco è un ex generale della polizia di Stato di Gaeta. Quest’ultimo a causa di un incidente domestico, era stato ricoverato presso una clinica formiana per un certo periodo, poi una volta dimesso si era trasferito in una struttura privata per trascorrere un periodo di convalescenza, dove veniva seguito da personale infermieristico. In questo periodo il pensionato incarica il nipote e il cugino di prendersi cura delle sue faccende, tra queste il ritiro della corrispondenza. Un giorno ricevono una comunicazione da parte della banca presso cui l’anziano tiene il suo conto e scoprono che erano state fatte delle operazioni di vendita di vari titoli, anche di somme rilevanti. Centinaia di migliaia di euro transitati sul conto di una donna, che aveva sempre il conto nella stessa filiale. A quel punto chiedono allo zio se fosse a conoscenza di questi movimenti e se conoscesse questa donna, e ne ricevono una risposta negativa. Dal colloquio con il direttore della filiale dell’istituto di credito di Formia, dove appunto teneva il conto, i congiunti vengono a sapere che lo zio nel 2013 aveva fatto richiesta di “home banking”. Nella denuncia presentata al commissariato di Polizia di Gaeta qualche giorno fa, i parenti evidenziano che lo zio non ha mai avuto né computer, né telefono con una connessione internet. Da un controllo all’interno dell’abitazione i congiunti non hanno mai trovato tali credenziali. Dunque un vero mistero su chi possa avere chiesto tali credenziali rubando l’identità dell’uomo e sostituendosi a lui per effettuare tali operazioni. Dalla vendita dei titoli la cifra è stata accreditata direttamente sul conto della donna, senza passare dal conto dell’anziano. Dall’analisi dell’estratto conto storico è emerso che in dieci giorni sono stati venduti titoli per oltre 200mila euro e accreditati direttamente sul conto della donna. E si tratta di operazioni eseguite tutte con l’home banking, servizio che, una volta scoperto l’ammanco, la presunta vittima ha chiesto alla banca di sospendere immediatamente. I parenti hanno inoltre scoperto che a nome dello zio erano state sottoscritte due polizze assicurative da 300mila euro, l’identità dei benefici al momento però è sconosciuta. Dunque 800mila euro sottratti.