Un altro atto vandalico e sacrilego è stato compiuto a Gaeta. La notte di Capodanno, infatti, è stato fatto a pezzi il Bambinello di terracotta che era nella capanna realizzata nello spiazzo antistante la chiesa dell’Annunziata. La Natività è parte delle Luci di Natale installate dal Comune, ma il Bambinello esposto non era fatto di metallo come le restanti parti, ma di terracotta. Non di grande valore materiale, ma simbolico si.
Ignoti a Capodanno lo hanno preso e lo hanno gettato a terra e ridotto a cocci. E sono stati proprio alcuni fedeli ad accorgersi dell’accaduto, tanto che hanno raccolto i pezzi e li hanno portati al parroco Don Giuseppe Sparagna che ha provveduto ad incollarli, preferendo non esporre più il Bambinello all’esterno e custodirlo all’interno della Cappella d’oro della chiesa dell’Annunziata. Qualcuno infatti si era accorto della sua "assenza" nella culla, ma non si pensava minimamente ad un episodio simile che ha sconvolto la comunità di fedeli. «Mi fermo a dire che sia stata una bravata di cattivo gusto», ha commentato il parroco.
Intanto, più di qualcuno ha fatto un collegamento con quanto accaduto lo stesso giorno a La Spezia, dove un Bambinello di legno è stato rapito dal Presepe ed impiccato in piazza.
Incredulità e rabbia tra i residenti e fedeli, tanto più che il giorno seguente hanno dovuto assistere ad un ennesimo "sfregio". Lunedì mattina, infatti, qualcuno ha tentato di dare fuoco al portone di ingresso della chiesa dei Santi Cosma e Damiano Vecchio in via Indipendenza. Qui è stato solo l’intervento celere dei vigili del fuoco che ha evitato il peggio, anche se il portone da poco ristrutturato è stato comunque danneggiato. Ed ora gli inquirenti sono al lavoro per capire se i due episodi - anche se avvenuti in tempi diversi - siano tra essi collegati.