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Il caso

Inchiesta Karibu, niente processo per gli irreperibili

Non doversi procedere per due imputati tra cui Richard Mutangana

Karibù, spuntano altri lavoratori "fantasma": rinviato il tavolo col prefetto

Erano irreperibili. Lo sono ancora. C’è il verbale di vane ricerche e così che per due imputati dell’udienza preliminare dello scandalo dell’accoglienza dei migranti Karibu, (per entrambi c’era lo stralcio da uno dei tronconi principali), l’udienza finisce con un sentenza: non doversi procedere. Non sono a conoscenza del procedimento penale e di conseguenza per loro il processo termina qui. Dopo tre tentativi di ricerche - condotte dalla Polizia giudiziaria - l’atto non è stato notificato per un motivo: non si trovano. Non c’è la prova che siano a conoscenza dell’esistenza di un procedimento penale nei loro confronti. Da qui ad un termine stabilito dal giudice (che può arrivare anche fino a 25 anni), sulla scorta della norma entrata in vigore di recente, se saranno trovati si riaprirà il processo altrimenti no.


E’ quello che è emerso nel corso dell’udienza preliminare che si è svolta davanti al giudice Clara Trapuzzano Molinaro e al pubblico ministero Andrea D’Angeli per la posizione di Richard Mutangana, fratellastro di Liliane Murekatete (moglie del deputato Soumahoro) e per Christine Kabukona una collaboratrice della coop.


I due imputati sono difesi d’ufficio dagli avvocati Francesco Cossa e Maria Vittoria Giampietro. Il procedimento penale è quello relativo all’evasione fiscale che nel dicembre del 2022 aveva portato il gip del Tribunale di Latina ad emettere le misure interdittive nei confronti degli imputati (tra cui la moglie e la suocera del parlamentare), e di altre persone residenti tra Latina, Sermoneta e Sezze e con ruoli apicali sia in Karibu che nel consorzio Aid e nell’associazione di promozione sociale «Jambo Africa». Per questa inchiesta nei confronti degli imputati già rinviati a giudizio e sotto processo - davanti al giudice Simona Sergio - nei giorni scorsi è stata chiesta la riunione con il troncone principale dello scandalo Karibu che si sta svolgendo davanti al Collegio penale dove i reati contestati sono frode nelle pubbliche forniture, auto riciclaggio e bancarotta. Per la posizione dei due irreperibili nel corso dell’udienza del dicembre del 2023 era stato il gup Pierpaolo Bortone a disporre le ricerche e alla fine non hanno dato alcun esito.

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