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Il fatto

Percepiva il reddito di cittananza senza averne diritto: scagionata

Il Gup cassinate ha stabilito il non luogo a procedere per una 27enne che ha percepito indebitamente il sussidio

Percepiva il reddito di cittananza senza averne diritto: scagionata

Non luogo a procedere nei confronti di una ventisettenne domiciliata a SS. Cosma e Damiano, perché il fatto non costituisce reato. La decisione è stata assunta dal Gup del Tribunale di Cassino Massimo Lo Mastro, che ha deciso di non rinviare a giudizio la donna, accusata di aver reso false dichiarazioni, al fine di ottenere indebitamente il reddito di cittadinanza. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 2020 e il 2022, durante il quale la donna ha percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, ottenuto però, secondo l’accusa, con false dichiarazioni. Accuse pesanti per la giovane donna nei cui confronti, in sede di indagine, sono stati acquisiti dalla guardia di finanza tutti i documenti utilizzati per la domanda presentata ai fini dell’ottenimento del beneficio del reddito di cittadinanza. Accuse gravi per le quali il PM aveva chiesto il rinvio a giudizio sostenendo la tesi della colpevolezza della 27enne di origine nigeriana.


L’avvocato Pasquale Fedele, che assisteva l’imputata, nel corso della arringa difensiva ha sollevato molte perplessità sulla sua colpevolezza in relazione al fatto addebitatole. Secondo il difensore, non vi era alcuna prova che la donna fosse consapevole dei requisiti necessari per l’ottenimento del reddito di cittadinanza, soprattutto per quello della residenza decennale in Italia. Lo stesso avvocato difensore ha fatto emergere seri dubbi sul fatto che, in occasione della compilazione della domanda presso il patronato al quale l’imputata si era rivolta, la donna sia stata adeguatamente ed efficacemente informata sui requisiti per accedere al beneficio e sulle conseguenze della falsità delle dichiarazioni.

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