Il caso
05.01.2025 - 10:30
La Procura di Latina intende cristallizzare e blindare le dichiarazioni rilasciate dall’adolescente violentata dal padre: un operaio di 55 anni. I fatti contestati sono avvenuti nella zona di Latina Scalo. Dallo scorso luglio l’uomo è detenuto in carcere con la pesante accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia. Oltre alla minore età viene contestata come aggravante il vincolo parentale. E’ stato il pubblico ministero Martina Taglione, titolare dell’inchiesta, a chiedere al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Laura Morselli di raccogliere e blindare una prova da utilizzare poi al dibattimento come la testimonianza della ragazza e non solo. Il pm ha chiesto anche di ascoltare - sempre in forma protetta - un parente.
E’ questo l’ultimo risvolto della delicata inchiesta condotta nel più stretto riserbo dai Carabinieri della Compagnia di Latina che aveva portato all’emissione del provvedimento restrittivo. Era stato il fidanzato della minore a individuare un certo malessere nella ragazza e capire che era accaduto qualcosa di grave.
Era emersa una storia terribile di abusi tra le mura domestiche. Adesso sarà il giudice che dovrà decidere e pronunciarsi sulla richiesta presentata dal magistrato inquirente. L’arresto era scattato lo scorso 13 luglio e il gip aveva accolto le risultanze investigative della Procura e dei Carabinieri della stazione di Latina Scalo che con il supporto del Nucleo Operativo Radiomobile, hanno ricostruito i fatti verificando l’attendibilità della testimonianza della vittima ascoltata in forma protetta.
L’adolescente era riuscita a trovare il coraggio e una grande forza d’animo - nonostante una situazione di profonda soggezione - di ripercorrere i fatti, grazie a quanto aveva fatto per lei il fidanzato. Erano emersi anche altri particolari tra cui dei ricatti da parte dell’uomo nei confronti della figlia. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia il 55enne si era avvalso della facoltà di non rispondere ed era rimasto in silenzio di fronte alle contestazioni del magistrato. La difesa aveva presentato ricorso al Tribunale del Riesame dove l’impianto accusatorio aveva tenuto pienamente e i magistrati romani avevano confermato per l’uomo la detenzione in carcere.
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