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Giudiziaria

Karibu: milioni di euro dirottati all’estero, lusso e spese ingiustificate

Un investigatore della Guardia di Finanza ricostruisce in aula il caso: evasione fiscale, frode e autoriciclaggio al centro dell’inchiesta. Prelievi sospetti, società elusive e acquisti di immobili all’estero

Karibu: milioni di euro dirottati all’estero, lusso e spese ingiustificate

È stata l’udienza delle tre S: società, soldi, spese. Sembrava una triangolazione. Un investigatore della Guardia di Finanza di Latina che si era occupato delle indagini ha ricostruito in aula lo scandalo Karibu. Ha parlato dei due filoni: uno sull’evasione fiscale e l’altro sull’autoriciclaggio, la frode e la bancarotta. Ha descritto le società che gravitavano attorno al pianeta della coop che doveva accogliere i migranti. Si è soffermato sul percorso del denaro che volava all’estero e sulla lunga lista della spesa riportata nell’informativa finale. C’è tutto: dalla cena in un noto ristorante di Latina per quattro persone al prezzo di 500 euro, alle borse di Ferragamo, ad altre spese in gioielleria e una raffica di acquisti per tutti i gusti che finiscono nel capitolo: spese non giustificate.

L’inchiesta ha evidenziato irregolarità finanziarie, con due milioni di euro prelevati in contanti in tre anni e mezzo milione di euro inviati all’estero. L’investigatore ha sottolineato il ruolo di Jumbo Africa, definita uno “strumento elusivo” per dirottare fondi pubblici. Inoltre, sono emersi acquisti insoliti, come un’attrezzatura per la lavorazione del pomodoro in Ruanda, non compatibile con le finalità della cooperativa.

Durante l’udienza, si è parlato anche di immobili acquistati in Belgio e a Bruxelles da Liliane Murekatete, ipotizzando che potessero essere sedi secondarie di Karibu. Complessivamente, le distrazioni di denaro ammonterebbero a quasi due milioni di euro. L’udienza è stata aggiornata al 5 e al 26 giugno per l’esame delle difese. Intanto, il Collegio Penale ha accolto l’istanza dei legali, revocando gli obblighi di firma per gli imputati Marie Therese Mukamitsndo, Liliane Murekatete e Michel Rukundo.

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