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Trasporti, il caso

«Sul treno solo una serie di promesse»

Arcangelo Palmacci, segretario di Azione, torna sulla linea ferroviaria chiusa e sulle voci insistenti che vorrebbero le stazioni di Terracina e La Fiora «utilizzate per indefinite attività sociali e ricreative»

«Sul treno solo una serie di  promesse»

Il nodo resta ben stretto e tutto lascia intendere che non verrà sciolto, come si auguravano i cittadini di Terracina. Tra questi c’è anche Arcangelo Palmacci, il segretario provinciale e locale di Azione che ha sempre seguito da vicino la vicenda sulla riattivazione della tratta ferroviaria, per unire Terracina a Priverno Fossanova e dunque a Roma, che dal 21 settembre 2012 è chiusa a causa del necessario intervento di messa in sicurezza dopo la caduta, a un passo dai binari, di un grosso masso che si è staccato dal Monte Cucca, tra le frazioni del Frasso e La Fiora. «Negli ultimi mesi i terracinesi sono stati sottoposti ad una incessante altalena di annunci e promesse - dice Palmacci -. Si è passati dalle parole del ministro Salvini, alla vigilia delle elezioni, agli incontri presso il Ministero sempre definiti positivi dall’Amministrazione e con tanto di cronoprogramma. Roboanti e solenni le affermazioni del sindaco, dell’assessore ai Trasporti e del Prefetto dell’epoca. Tutti hanno considerato questa riattivazione fondamentale per lo sviluppo del territorio e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Più volte Azione, impegnata con serietà sulla questione, in vista di tale traguardo ha interpellato più volte il governo centrale, in sede parlamentare, con risposte sempre rassicuranti. E invece? Invece si apprende che l’Amministrazione comunale starebbe valutando di abbandonare la riattivazione della tratta ferroviaria “virando” verso un mero utilizzo delle stazioni ferroviarie di Terracina e La Fiora per indefinite attività sociali e ricreative».

Secondo il referente di Azione questo continuo cambio di programma non farebbe altro se non confermare la sensazione «che il Comune - sottolinea - tratti i cittadini come se fossero solo spettatori passivi, ai quali si può far credere qualsiasi cosa senza alcuna responsabilità per le promesse fatte. La riattivazione della tratta ferroviaria, da tempo attesa, ora viene sostituita senza nemmeno un dibattito in sede consiliare. E i cittadini che hanno creduto e sperato nella riattivazione si trovano a dover fare i conti con la più amara delle disillusioni».

Per Palmacci sarebbe difficile non interpretare questa situazione come «una presa in giro», col Comune «che sembra, per l’ennesima volta, incapace di portare a termine quanto promesso. Considerando l’opinione dei cittadini come superflua. Cittadini che, a questo punto, si ritrovano davanti all’ennesimo annuncio che rischia di rivelarsi una ulteriore farsa». La conclusione? Palmacci la dedica a una proposta provocatoria: «E se si riattivasse la stazione del Frasso per raggiungere Priverno Fossanova?».

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