Abusi in ufficio, palpeggiamenti e apprezzamenti hot: era un inferno

« Ha iniziato ad un certo punto a indossare abiti larghi, proprio per non attirare l’attenzione. Non voleva farsi notare dal datore di lavoro e non ricevere in questo modo più apprezzamenti». E’ una parte della testimonianza di una collega di una donna vittima di stalking e violenza sessuale. L’imputato è il suo ex datore di lavoro, S.C., queste le sue iniziali, finito sotto processo in Tribunale. La parte offesa è una 52enne di Latina. Ieri mattina si è svolta l’udienza. E’ una storia di abusi che ha spinto la parte offesa a lasciare il posto di lavoro con le dimissioni per giusta causa e a presentare una denuncia dove ha ricostruito quello che è accaduto. «Era un padre - padrone», ha detto una testimone.

«Hai fatto sesso con tuo marito ieri sera? », diceva l’uomo che in diverse occasioni ha commentato in modo volgare - secondo quanto sostenuto nella denuncia - le parti intime della donna e l’avrebbe palpeggiata. Alla luce di questi continui commenti - come ha spiegato ieri una testimone - la donna ha deciso di vestirsi in maniera diversa per non dare nell’occhio e prevenire ogni tipo di commento che altrimenti l’avrebbe turbata. La parte offesa sarebbe stata palpeggiata sul sedere in diverse occasioni con la scusa a quanto pare di un abbraccio. Gli episodi sono stati diversi. E’ questo quello che è accaduto in una azienda pontina dal 2016 al 2019 e le testimonianze delle due donne che ieri hanno deposto in aula sembrano essere in linea con il racconto della parte offesa.

«La mia amica era terrorizzata», è un frammento della testimonianza. Ieri in Tribunale - davanti al Collegio Penale presieduto dal giudice Gian Luca Soana, composto dai giudici Roberta Brenda, Beatrice Bernabei, al pubblico ministero Giorgia Orlando - sono state ascoltate due persone che conoscevano bene la vittima. Una collega e un’amica hanno parlato delle confidenze ricevute dalla donna, costretta a cambiare le sue abitudini e a vivere in un clima che con il passare dei giorni era diventato insopportabile.