Il caso
29.05.2025 - 13:50
«A gennaio scorso, quindi quattro mesi fa, segnalammo all’Amministrazione comunale la pericolosità delle radici dei pini che rendono molto sconnesso il fondo stradale di viale Europa, nello specifico il tratto iniziale a nord che va dall’Hotel Riva Gaia verso il centro urbano. Tratto pericoloso soprattutto per i veicoli». Questo l’incipit della nota dell’Associazione Terracina Forum che, attraverso il presidente Barbara Carinci, torna sulla problematica legata a un’arteria realmente nevralgica per la viabilità cittadina perché, insieme a via Badino e al netto del lungomare Circe a senso unico e dunque non accessibile da nord, conduce al centro di Terracina coloro che sopraggiungono dalla strada statale Pontina e che per arrivare al viale Europa devono immettersi su via Friuli Venezia Giulia.
E mentre il taglio degli alberi previsto dall’Amministrazione è di fatto in “stand by” dopo i ricorsi presentati dalle realtà ambientaliste, quel tratto sconnesso di viale Europa lungo un centinaio di metri continua a far discutere anche per la novità dovuta alla nuova segnaletica disposta dal Comune per evitare di prestare il fianco a ulteriori debiti fuori bilancio che si registrerebbero in caso di danni ai mezzi di passaggio.
Ecco allora su viale Europa l’installazione del classico divieto di transito segnalato dal cerchio tondo bianco col bordo rosso, e la scritta “eccetto residenti”, su entrambi i lati del tratto a rischio. «Ne consegue che in quel tratto di strada non si può più transitare - sottolinea l’Associazione Forum Terracina -, fatta eccezione per quanti vi abitano. Il problema, però, sta nel fatto che chi giunge da via Friuli Venezia Giulia si ritrova ancora davanti, all’altezza dell’incrocio con viale Europa, i cartelli stradali che indicano proprio in viale Europa la direzione da prendere per raggiungere la Guardia di Finanza, il Porto e i Traghetti per le Isole Pontine. Esattamente la strada vietata al transito». Per Barbara Carinci «l’Amministrazione comunale, con le indicazioni fraudolente dei cartelli, incorre in una sorta di “istigazione all’infrazione”. Con la conseguenza che in caso di ricorso contro eventuali multe emesse per aver violato il divieto di transito, il Giudice di Pace propenda per l’annullamento delle stesse perché viziate da informazioni “mendaci” da parte dell’Ente».
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