Giudiziaria
07.06.2025 - 19:10
Sembrava l’epilogo di una lunga scia di vessazioni, minacce e aggressioni. E invece, la vicenda giudiziaria del 51enne di Fondi, condannato lo scorso dicembre per aver terrorizzato per anni una coppia di vicini, ha avuto un nuovo capitolo.
Dopo aver impugnato la sentenza, l’imputato si è visto confermare la condanna dalla Corte d’Appello di Roma, che tuttavia ha ridotto la pena da 2 anni e 6 mesi a 1 anno e 8 mesi di reclusione. L’uomo, dunque, resta in carcere.
La vicenda, che ha avuto grande risonanza anche per la gravità dei comportamenti contestati, risale a febbraio 2024, quando l’uomo era stato raggiunto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Troppo gravi le accuse: minacce, danneggiamenti, aggressioni verbali e fisiche, anche davanti ai figli delle vittime.
La coppia, da poco trasferitasi in una casa adiacente, era finita nel mirino del 51enne per una questione legata alla proprietà di un tratto di strada.
Un pretesto, trasformato in un incubo quotidiano: l’uomo li aspettava sotto casa, li raggiungeva sul posto di lavoro, li inseguiva. In un’occasione ha distrutto la loro auto con un’ascia, dopo averli minacciati davanti ai figli minorenni.
In primo grado, il giudice Beatrice Bernabei aveva accolto le richieste della parte civile, rappresentata dall’avvocato Mirko Pannozzo, condannando l’imputato anche al risarcimento dei danni. La difesa, dopo la sentenza, aveva presentato appello. Ma la Corte ha confermato la colpevolezza dell’uomo, ritenendolo responsabile delle condotte contestate. Unico sconto: la riduzione della pena.
Il messaggio che arriva dalla sentenza del 23 maggio è chiaro: la giustizia riconosce la gravità delle azioni compiute e la sofferenza delle vittime. Resta ferma la linea di tutela, anche se la pena subisce un taglio.
Un finale solo parziale, per una storia che ha segnato profondamente la vita di chi, semplicemente, voleva vivere in pace nella propria casa.
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