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Il fatto

Cha Cha irreperibile, sorveglianza notificata grazie a una multa

Costantino Di Silvio sanzionato dalla Polizia Locale per una violazione del codice della strada, poi la segnalazione alla Questura e la scoperta

Cha Cha  irreperibile, sorveglianza notificata grazie a una multa

La notizia della Sorveglianza speciale applicata a Costantino Di Silvio detto Cha Cha si è diffusa prima che il provvedimento emesso dal Tribunale di Roma fosse realmente efficace, perché il 58enne per un paio di giorni non si era fatto trovare dai poliziotti della Divisione Anticrimine che erano andati a bussare alla porta dove aveva dichiarato di recente il proprio domicilio, nella zona di Campo Boario. E ha continuato a rendersi irreperibile fino a giovedì mattina, quando è stato tradito da una violazione del codice della strada: proprio così, la Questura ha potuto rintracciarlo per la notifica della misura di prevenzione personale grazie a un controllo della Polizia Locale, che l’altra mattina aveva fermato Cha Cha per sanzionarlo perché utilizzava lo smartphone durante la guida.

L’episodio è avvenuto in via Verdi, all’incrocio con viale XXI Aprile: passando, gli agenti della pattuglia in moto della Polizia Locale hanno notato una Lancia Ypsilon ferma al semaforo che non ripartiva nel momento in cui era scattato il verde. Guardando meglio hanno notato che il conducente era distratto perché stava utilizzando lo smartphone, quindi si sono avvicinati per invitarlo ad accostare per la contestazione della violazione. L’automobilista era proprio Costantino Di Silvio detto Cha Cha e le prime parole che ha rivolto agli agenti, rivelano che fosse consapevole di essere riuscito a eludere fino a quel momento la notifica della sorveglianza, perché ha chiesto: «Vi ha mandato il Questore?».

Insomma, gli agenti della Polizia Locale hanno controllato i documenti per verificare che tutto il resto fosse in regola, quindi una volta capito con chi avevano a che fare hanno contattato la sala operativa della Questura per verificare che l’uomo non avesse qualche pendenza. È emerso così che la Polizia lo cercava per la notifica della sorveglianza speciale della durata di due anni con obbligo di dimora nel comune di residenza. Sono intervenute quindi le pattuglie della Squadra Volante, poi i poliziotti della Divisione Anticrimine che hanno portato Cha Cha in Questura per le pratiche. Fino a quel momento Costantino Di Silvio poteva guidare, in virtù di un permesso di guida provvisorio, ma la patente gli è stata poi ritirata in seguito all’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

A pesare nella valutazione dei giudici che hanno adottato nei suoi confronti la misura di prevenzione, sono state una serie di aggressioni sia verbali che fisiche consumate in carcere, negli ultimi due anni di detenzione, ai danni di agenti di polizia penitenziaria: in alcuni casi, li aveva minacciati che avrebbe sparato loro una volta uscito. Una dozzina di fatti hanno permesso di ravvisare l’attualità della sua pericolosità sociale, alla luce della condanna per l’inchiesta Don’t touch che lo descriveva come capo indiscusso dell’organizzazione criminale gestita insieme ai nipoti Angelo e Salvatore Travali.

Nella sorveglianza viene richiamata quella valutazione dei giudici, che ritenevano Cha Cha come «la persona che ha il potere di impartire ordini agli altri associati e può far cessare a suo piacimento le loro condotte criminose» perché lo ritiene necessario per la sopravvivenza dell'associazione oppure perché una vittima può godere della sua protezione, ovvero è un soggetto a lui devoto. E ancora «Il Di Silvio è anche colui che sfrutta la sua fama criminale nella comunità locale per tenere comportamenti arroganti e vessatori nei confronti di coloro che non sono suoi amici, mantenendo però un atteggiamento affabile amichevole con quelli che considera suoi amici».

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