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Il caso

Dipendenti “turistici” rimasti senza lavoro, ecco l’interrogazione

La lista civica Progetto Terracina vuole discutere in Consiglio sul bando che ha di fatto estromesso i vecchi operatori della “Fondazione”

Dipendenti “turistici” rimasti senza lavoro, ecco l’interrogazione

Un’interrogazione urgente per fare chiarezza in merito al recente bando di assunzione della Fondazione Città di Terracina che ha portato all’esclusione di operatori precedentemente impiegati nella gestione dei siti culturali cittadini, a partire dall’area del Tempio di Giove. E’ quella che ha protocollato in queste ore la lista civica “Progetto Terracina” che vuole vederci chiaro sull’intera situazione e dopo il sit-in di protesta dei lavoratori organizzato dalla Uiltucs. «La Fondazione, partecipata per il 50% dal Comune di Terracina, ha pubblicato un bando per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di 5 impiegati e 1 operaio - spiegano dalla lista civica -. Tuttavia, nel bando non sono stati previsti criteri che valorizzassero l’esperienza maturata negli anni dagli operatori precedenti, né alcun riferimento alla conoscenza della lingua inglese, elemento fondamentale per promuovere il patrimonio culturale cittadino in ambito turistico».

A partire dal 1° maggio scorso, com’è noto, sei lavoratori che per tre anni hanno operato dapprima tramite agenzie interinali e poi come cooperativa autonoma, si sono ritrovati improvvisamente esclusi, sostituiti da nuovo personale, senza una spiegazione ufficiale, senza graduatorie pubbliche e senza conoscere i nomi della commissione giudicante. «Una situazione che alimenta seri dubbi sulla trasparenza della procedura selettiva - sottolinea Progetto Terracina -. Esprimiamo massima solidarietà alle famiglie colpite, che si ritrovano oggi senza lavoro e senza tutele, a causa di scelte politiche miopi e prive di visione. Con l’interrogazione chiede al sindaco di chiarire quali siano stati gli atti di indirizzo dell’Amministrazione in merito alla selezione del personale; se e come il Comune ha vigilato sul rispetto dei principi di trasparenza e valorizzazione delle competenze; perché non sia stata considerata la continuità con il personale storico né la conoscenza delle lingue straniere; se si intenda avviare un confronto con la Fondazione e le organizzazioni sindacali per il possibile reintegro del personale escluso; in che modo l’Amministrazione intenda esercitare il proprio ruolo di controllo, in quanto socio al 50% della Fondazione».

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