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Il processo

Dirty glass, Pugliese esprime solidarietà al magistrato Spinelli

Il pentito al termine della testimonianza interviene sul caso delle minacce al pm

Reset, la sentenza: sorrisi, bestemmie e pianti. «E’ finita»
Dall’inizio della sua carriera criminale. «Andai nel carcere minorile», alla conoscenza con Luciano Iannotta, fino alla solidarietà espressa al termine dell’udienza  per le minacce ricevute al Procuratore Aggiunto Luigia Spinelli, in passato magistrato della Dda.  Renato Pugliese, collaboratore di giustizia -  come ricorda  nella sua deposizione -  dal 28 dicembre del 2016, parla da un sito protetto nel processo conosciuto come Dirty glass che si sta svolgendo davanti al Collegio Penale presieduto dal giudice Mario La Rosa. Il collaboratore  ha voluto esprimere la sua solidarietà al pm che lo ha seguito per nove anni - ha ricordato - e si è rivolto al magistrato Gualtieri affinchè continui il lavoro del magistrato Spinelli, è sicuro - ha detto -  che lo farà. Prima di questo, Pugliese ha raccontato il suo percorso da collaboratore di giustizia,  ha parlato del clan Di Silvio. «Vogliamo chiamare clan o famiglia per me cambia poco. Eravamo radicati da una vita in queste zone, tutti ci conoscono per quello che facevamo a Campo Boario,  abbiamo fatto anche le campagne elettorali, e lo sa tutta Italia». E poi ha spiegato come ha conosciuto Luciano Iannotta, imputato nel processo insieme ad altre otto persone.

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