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Il caso

Discarica a Sant'Apollonia il Tar respinge la richiesta di sospensiva

Il ricorso della Tenuta Calissoni respinto in appena quattro ore di camera di consiglio: “Nessun presupposto per fermare i lavori”

Discarica a Sant'Apollonia il Tar respinge la richiesta di sospensiva

I lavori per la realizzazione del nuovo impianto di smaltimento rifiuti in località Sant’Apollonia, nel Comune di Aprilia, possono proseguire. Lo ha stabilito il Tar di Latina che in data 15 luglio ha rigettato la richiesta di sospensione urgente presentata dalla Tenuta Calissoni Bulgari, che aveva impugnato il progetto autorizzato dalla Regione Lazio.
Il decreto firmato dal presidente Donatella Scala è arrivato dopo appena quattro ore di camera di consiglio, a testimonianza della chiarezza con cui il tribunale ha ritenuto infondate le istanze cautelari. La parte ricorrente, costituita dalla società agricola Tenuta Calissoni e da Laura Calissoni, aveva chiesto il blocco immediato del cantiere, sostenendo che i lavori – avviati lo scorso 30 giugno – potessero comportare un’aggravante irreversibile, fino all’entrata in esercizio della discarica.

Il Tar ha ritenuto invece che “non sussistono i rappresentati presupposti” per l’adozione di misure cautelari monocratiche, ricordando che la data prevista per la fine lavori è il 28 novembre 2025 e che la valutazione nel merito sarà comunque trattata nella camera di consiglio del prossimo 10 settembre. Al centro del contenzioso vi è il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) da parte della Regione Lazio, a favore della società Frales Srl, proponente dell’impianto, e la successiva adozione del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (Paur). Il progetto, secondo quanto ricostruito dagli atti, ha ottenuto numerosi pareri favorevoli da parte degli enti coinvolti, tra cui l’Arpa Lazio, la Provincia di Latina e le direzioni regionali competenti in materia ambientale, urbanistica e paesaggistica.

La Regione, infatti, ha valutato positivamente la compatibilità dell’opera con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e ha escluso la presenza di vincoli paesaggistici nell’area. L’Arpa, da parte sua, ha escluso la presenza di rifiuti nell’area di progetto dopo appositi sopralluoghi. Anche la Direzione Regionale Ambiente ha escluso la necessità di una valutazione di incidenza ambientale, ritenendo che non vi siano impatti significativi sui siti della Rete Natura 2000.
Il Tar ha quindi implicitamente riconosciuto la solidità procedurale e tecnica del progetto, che si propone di garantire l’autosufficienza dell’ambito territoriale ottimale (Ato) della provincia di Latina per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. Si tratta di un’opera strategica inserita in un più ampio piano di riorganizzazione del ciclo dei rifiuti regionali. Ora il procedimento proseguirà il 10 settembre con l’udienza collegiale, ma intanto i lavori possono continuare. Un punto a favore dell’amministrazione regionale e della società Frales, che dopo mesi di conferenze di servizi e valutazioni tecniche ha ottenuto il via libera per un’opera da tempo al centro del dibattito pubblico.

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