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Il fatto

Nuova condanna per Lubello

In Appello sconto sulla pena comminata, deve scontare tre anni e mezzo per le contestazioni legate alle ingerenze sulla politica nell’agro aversano

Nuova condanna per Lubello

Pena ridotta ma responsabilità confermata anche in Appello per Giovanni Lubello, uno degli imputati nel processo denominato «Il Principe e la scheda ballerina». La vicenda va avanti da alcuni anni e scaturisce da un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che in origine coinvolse oltre sessanta persone tra politici, amministratori e colletti bianchi di casal di Principe ritenuti vicini al clan dei casalesi, i cui uomini sono parte del lungo elenco degli imputati. Tra i nomi eccellenti anche quello dell’ex sottosegretario di Stato Nicola Cosentino, originariamente  accusato di essersi speso per far ottenere un finanziamento, mai erogato, per la costruzione di un Centro Commerciale a Casal di Principe cui era interessato il clan. La struttura avrebbe dovuto chiamarsi «Il Principe”, di qui il nome dell’indagine. Cosentino è stato assolto, mentre per quindici persone la Corte di Cassazione ha rinviato ad altra sezione d’Appello e ora è arrivato il nuovo giudizio di secondo grado. Per Giovanni Lubello, ex genero di uno dei boss più importanti del posto, ossia Francesco Bidognetti detto Cicciotto ‘e mezzanotte, la nuova condanna è a tre anni e mezzo di reclusione, a fronte dei cinque comminati precedentemente.

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