Gli interventi
19.07.2025 - 08:45
Ancora una morte sulle strade del Sud Pontino. A perdere la vita è stato un bracciante agricolo di origine indiana, travolto da un’auto mentre, in sella alla sua bicicletta, si recava al lavoro nei campi a Sabaudia. Una tragedia che riaccende i riflettori sullo sfruttamento nei campi, sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori stranieri e sull’urgenza di interventi strutturali. Dai sindacati alla politica, unanime il coro di condanna e di richieste di azione concreta.
D’Amato (Azione): “Serve una commissione d’inchiesta sul caporalato”
«Dopo tante parole di cordoglio, i braccianti continuano a morire nel sud pontino. Non è cambiato nulla. Questa volta la morte è avvenuta sull’asfalto, travolto da un'auto mentre si recava al lavoro nei campi – ha dichiarato Alessio D’Amato, consigliere regionale del Lazio e responsabile Welfare di Azione –. Credo sia necessaria l'istituzione di una commissione d’inchiesta sul fenomeno del caporalato e del lavoro in nero, che produca in tempi certi provvedimenti capaci di cambiare davvero la situazione. La legge regionale che avevo proposto giace nei cassetti della Pisana, assieme a quella sulla sicurezza stradale, ‘Lazio Strade Sicure’, e intanto si continua a morire».
Bonafoni (PD): “Dalla rabbia al cambiamento, basta ipocrisie”
Sulla stessa linea la consigliera regionale del PD Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale del partito con delega al Terzo Settore:
«Si tratta dell’ennesima tragedia che coinvolge un lavoratore nel settore agricolo, in un territorio già al centro delle cronache per la piaga dello sfruttamento e del caporalato. Proprio in questi giorni, durante un incontro con i familiari di Satnam Singh, abbiamo ribadito che al cordoglio devono seguire fatti concreti. Servono investimenti seri, infrastrutture sicure, tutela del benessere dei lavoratori. Condivido l’appello della Cgil: il protocollo sulla salute e sicurezza in discussione in Prefettura deve prevedere anche interventi sulla viabilità percorsa quotidianamente dai braccianti».
La CGIL: “Sicurezza stradale parte integrante della tutela sul lavoro”
A esprimere profondo cordoglio per la morte del bracciante sono anche la Cgil Roma e Lazio e la Cgil di Latina e Frosinone:
«Non è la prima persona a perdere la vita in queste circostanze lungo le strade della provincia. In Italia sono già oltre 115 i ciclisti morti dall’inizio dell’anno, e aumentano anche gli infortuni in itinere, ossia durante il tragitto casa-lavoro. Una piaga da affrontare con una diversa organizzazione del lavoro che riduca stress e stanchezza, ma anche con investimenti sulla sicurezza stradale. Per questo riteniamo fondamentale che nel tavolo con la Prefettura siano inseriti interventi specifici sulla viabilità usata quotidianamente dai braccianti agricoli».
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