Sviluppi
01.08.2025 - 08:00
Ci sarebbe un super testimone della morte di Gianmarco Pozzi, avvenuta esattamente 5 anni fa a Ponza, il 9 agosto del 2020. Si tratta di una persona che avrebbe avvicinato il padre del ragazzo a Roma e su questa base Paolo Pozzi e l’avvocato Fabrizio Gallo hanno depositato una ulteriore memoria, quale contributo all’inchiesta, presso la Procura di Cassino.
«Tante volte ho pensato di farmi giustizia da solo, - ha dichiarato Paolo Pozzi - ma adesso è ora che si faccia qualcosa, che mi siano date delle risposte». La vicenda è stata più volte sul punto di essere chiarita ma in realtà fino a questo momento non c’è stato alcun passo in avanti concreto e la morte del ragazzo romano resta un mistero. A novembre 2024 il pm aveva chiesto l’archiviazione ed era seguita l’opposizione della famiglia.
La primissima informativa dei carabinieri di Formia sulla morte del giovane parlava di caduta accidentale. Gianmarco faceva uso di cocaina e forse per effetto degli stupefacenti era caduto, un volo di tre metri che gli aveva procurato fratture all’osso del collo oltre che in altre parti del corpo. Un colpo letale comunque. Col passare dei giorni però si fece strada un’altra ipotesi, quella secondo cui Gianmarco Pozzi stesse scappando da qualcuno, ma da chi? Spacciatori? Colleghi? Un competitor sentimentale come riferito dall’uomo denunciato per calunnia nei confronti dei carabinieri? Ciò che ha davvero inciso sulle difficoltà investigative è stata la scarsa collaborazione ricevuta sul posto.
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