Il caso
07.08.2025 - 10:00
Il solito schema: un’auto presa a noleggio, la scusa del falso incidente stradale con la telefonata del finto carabiniere, l’imitazione del figlio che chiama a casa e rasenta quasi la perfezione con un lieve accento romano e poi un complice per la fuga.
Martedì mattina gli agenti della Squadra Mobile di Latina hanno arrestato un uomo e una donna, entrambi residenti a Napoli, accusati del reato di truffa aggravata.
Hanno tentato di raggirare una coppia di anziani del capoluogo: si sono presentati a casa, in via Terenzio, alle spalle del Tribunale per riscuotere soldi e gioielli: mille euro in contanti in una busta di plastica e poi oggetti preziosi. Pensavano che il colpo fosse andato a buon fine e invece sono stati fermati dagli investigatori impegnati nei servizi di controllo del territorio predisposti dal Questore Fausto Vinci.
Gerardo Fontanarosa, 56 anni di Napoli e la complice Natascia Miccoli, 47 anni anche lei di Napoli, sono stati arrestati in flagranza di reato al termine di una brillante operazione portata a termine dagli agenti della sezione antirapina.
L’uomo ha cercato di scappare spintonando i poliziotti ed è accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale. A rivelarsi determinante è stata la lucidità della coppia che non ha abboccato e ha chiamato il numero di emergenza e il pronto intervento degli investigatori della Squadra Mobile - diretti dal dirigente Giuseppe Lodeserto, ha portato all’arresto dei due trasfertisti. La coppia ha chiamato a casa degli anziani e l’uomo e ha simulato la voce del figlio.
«Mamma sono io, mi servono dei soldi che ho fatto un incidente», la donna e il marito si sono insospettiti e non sono caduti nel tranello, hanno chiamato la Polizia e la coppia è stata fermata con il bottino. Ieri i due arrestati sono stati processati in Tribunale dal giudice Roberta Brenda che ha convalidato l’arresto e ha disposto la detenzione in carcere per l’uomo e gli arresti domiciliari per la donna, la pubblica accusa aveva chiesto per entrambi la misura restrittiva del carcere mentre le difese - rappresentate dagli avvocati Giorgio Bramini e Sara Carrella - una misura meno afflittiva. Il processo riprende il 25 settembre.
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