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Il caso

Truffa del finto nipote, l'uomo in carcere la donna ai domiciliari

Ieri il processo per la coppia arrestata dalla Mobile in via Terenzio

Truffa agli anziani, agivano in tutto il centro sud: 10 arrestati

Il solito schema: un’auto presa a noleggio, la scusa del falso incidente stradale con la telefonata del finto carabiniere, l’imitazione del figlio che chiama a casa e rasenta quasi la perfezione con un lieve accento romano e poi un complice per la fuga.
Martedì mattina gli agenti della Squadra Mobile di Latina hanno arrestato un uomo e una donna, entrambi residenti a Napoli, accusati del reato di truffa aggravata.

Hanno tentato di raggirare una coppia di anziani del capoluogo: si sono presentati a casa, in via Terenzio, alle spalle del Tribunale per riscuotere soldi e gioielli: mille euro in contanti in una busta di plastica e poi oggetti preziosi. Pensavano che il colpo fosse andato a buon fine e invece sono stati fermati dagli investigatori impegnati nei servizi di controllo del territorio predisposti dal Questore Fausto Vinci.


Gerardo Fontanarosa, 56 anni di Napoli e la complice Natascia Miccoli, 47 anni anche lei di Napoli, sono stati arrestati in flagranza di reato al termine di una brillante operazione portata a termine dagli agenti della sezione antirapina.
L’uomo ha cercato di scappare spintonando i poliziotti ed è accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale. A rivelarsi determinante è stata la lucidità della coppia che non ha abboccato e ha chiamato il numero di emergenza e il pronto intervento degli investigatori della Squadra Mobile - diretti dal dirigente Giuseppe Lodeserto, ha portato all’arresto dei due trasfertisti. La coppia ha chiamato a casa degli anziani e l’uomo e ha simulato la voce del figlio.


«Mamma sono io, mi servono dei soldi che ho fatto un incidente», la donna e il marito si sono insospettiti e non sono caduti nel tranello, hanno chiamato la Polizia e la coppia è stata fermata con il bottino. Ieri i due arrestati sono stati processati in Tribunale dal giudice Roberta Brenda che ha convalidato l’arresto e ha disposto la detenzione in carcere per l’uomo e gli arresti domiciliari per la donna, la pubblica accusa aveva chiesto per entrambi la misura restrittiva del carcere mentre le difese - rappresentate dagli avvocati Giorgio Bramini e Sara Carrella - una misura meno afflittiva. Il processo riprende il 25 settembre.

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