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Il fatto

Domiciliari per il ladro ferito a fucilate, imprenditore e figlio indagati

Il proprietario era appostato in azienda col fucile, il figlio ha bucato le ruote dell'auto dei banditi prima dell'inseguimento. Caccia al complice

Domiciliari per il ladro ferito a fucilate, imprenditore e figlio indagati

Bersagliati dai ladri, un imprenditore agricolo e suo figlio hanno deciso di attivarsi per presidiare la loro azienda nel timore che i banditi fossero tornati per portare a termine il lavoro. Non si sbagliavano, ma hanno finito per farsi giustizia da soli, eccedendo nella legittima difesa. Perché il padre, un uomo di 72 anni di Pontinia, è arrivato al punto di sparare col proprio fucile da caccia verso i due ladri che la notte di Ferragosto si erano introdotti in uno dei suoi capannoni, fino a ferirne uno alle gambe, lo stesso che poi suo figlio ha inseguito in auto fino a speronarlo e costringerlo a fermarsi in mezzo alla strada, sulla carreggiata della statale Pontina.

L’autore dell’intrusione notturna nell’azienda, Alessandro Marzullo di 48 anni di Terracina, è stato arrestato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Latina sopraggiunti appena in tempo, ma è stato comunque ricoverato e piantonato nel pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti per le ferite provocate dai pallini della doppietta. Padre e figlio invece sono stati indagati in stato di libertà, il primo per lesioni personali aggravate, il secondo per il reato di danneggiamento.


I fatti si sono consumati in un’azienda sulla Migliara 47, alle porte di Pontinia, dove l’imprenditore svolge principalmente lavori di meccanica e di manutenzione sui mezzi agricoli. Secondo una prima ipotesi, i ladri avevano preso di mira materiali metallici e in particolare rame. Fatto sta che l’uomo di 72 anni, proprio alla luce di altre sgradite visite subite nei giorni precedenti, si era appostato in un capannone per fare la guardia alle attrezzature da lavoro.

Abita poco lontano, ma aveva portato con sé il fucile da caccia che possedeva con regolare licenza, di fatto col chiaro intento di affrontare i ladri nel caso in cui se ne fosse presentata l’occasione. Proprio com’è successo quella notte: intorno alle 3 un’utilitaria si è fermata all’ingresso dell’azienda e due uomini si sono introdotti in maniera furtiva.


Alla vista dei malintenzionati l’imprenditore ha imbracciato il fucile e ha fatto fuoco. Si scoprirà più tardi che almeno uno dei due è stato raggiunto dalla rosa di pallini, concentrati sulla gamba sinistra. Inizialmente i ladri erano riusciti a dileguarsi o comunque a nascondersi, ma nel frattempo era accorso anche il figlio dell’uomo, preoccupato dallo sparo. Al suo arrivo, quest’ultimo, aveva appreso l’accaduto e si era adoperato per cercare i fuggitivi, consapevole che potevano essere feriti e quindi non dovevano essere andati troppo lontano. Tra l’altro prima di mettersi alla ricerca aveva avuto l’accortezza di forare le ruote dell’auto dei banditi.


Poco più tardi, approfittando del buio, Alessandro Marzullo era uscito allo scoperto, riuscendo a raggiungere la vettura, una Citroen C1 che ha acceso velocemente per darsi alla fuga, nonostante le ruote quasi a terra. Vista la scena, il figlio dell’imprenditore si è lanciato al suo inseguimento con la propria auto, una vecchia Fiat Uno, e non ha mai smesso di seguirlo per quasi dieci chilometri.

Il ladro infatti aveva percorso tutta la Migliara 47 fino a imboccare la statale Pontina per fare ritorno a Terracina, ma è stato raggiunto dall’inseguitore che lo ha speronato all’altezza di una rotatoria, costringendolo a fermarsi.
Nel frattempo erano sopraggiunti anche i carabinieri della Sezione Radiomobile, che hanno ricostruito l’accaduto insieme ai militari del Comando stazione di Pontinia.

Alla luce di quanto dichiarato dal 72enne e dal figlio, Alessandro Marzullo è stato arrestato per furto aggravato, ma è stato affidato alle cure dei medici, comunque in condizioni non gravi, sebbene non sia stato possibile rimuovere i pallini di piombo: intanto ieri mattina il giudice Beatrice Bernabei ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare degli arresti domiciliari per l’uomo, in attesa del suo interrogatorio.

Padre e figlio a loro volta sono stati denunciati in stato di libertà per i reati che hanno ammesso di avere consumato e al primo sono state anche sequestrate le armi da caccia e le munizioni. Intanto prosegue l’indagine per risalire al complice del ladro che è riuscito a dileguarsi.

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