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Il caso

Minori e degrado, denuncia in Procura

I risvolti dopo la scoperta in un appartamento di cinque bambini e 12 cani

Minori e degrado, denuncia in Procura
Nuova appendice nella gravissima e sconvolgente vicenda che si è consumata in un appartamento di Latina nel corso di un controllo di una guardia zoofila quando  sono stati trovati cinque bambini insieme a 12 cani, di cui cinque cuccioli. La situazione nell’appartamento era devastante, i piccoli vivevano nel degrado tra feci e urina degli animali.  Sul caso è intervenuta la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lazio Monica Sansoni che ha immediatamente attivato le procedure di tutela dopo essere stata informata il 5 agosto scorso e che ha presentato una denuncia alla Procura per Minori. «Nell’esercizio delle mie funzioni, ho immediatamente contattato il Servizio sociale territoriale, dato che il nucleo familiare era a me noto da anni per vicende occorse precedentemente». Presentata una formale denuncia mettendo in rilievo come  dalle valutazioni effettuate è venuta alla luce una situazione:  «allarmante in ordine allo stato in cui vivono i cinque minori d’età». Ha annunciato ulteriori denunce agli organi e autorità competenti, ribadendo che «è dovere delle Istituzioni garantire il sacrosanto diritto alla salute e alle cure, nonché il diritto ad un adeguato livello di vita, così come sancito dalla Convenzione Onu e nell’interesse superiore del minore». Il caso è stato segnalato anche alla Asl  e alle autorità competenti. In base a quanto è emerso i  servizi sociali stanno valutando le misure più idonee per tutelare  la protezione dei minori coinvolti. Le autorità competenti dovranno ora valutare le condizioni di salute fisica e psicologica dei cinque bambini.   L’abitazione era piena di oggetti e vestiti ed era in una situazione di estremo degrado. I bambini erano stati collocati nell’abitazione dei due anziani nonni, entrambi malati, la madre dei bambini a quanto pare ha un disagio di natura psicologica.  Il caso era già noto ai servizi  sociali e i bambini, in passato, avevano trascorso un periodo in comunità e in un secondo momento su decisione del giudice erano stati collocati nell’abitazione dei nonni a Latina, dove è avvenuta la scoperta. 

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