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Il fatto

Carbonizzato in auto, tragedia ripresa dalle telecamere

La Fiat 500 filmata dall’ingresso al momento della sosta, fino all’incendio divampato dall’interno. Continuano le indagini

Carbonizzato in auto, tragedia ripresa dalle telecamere

L’ultima parola spetta al medico legale per una serie di doverosi riscontri, prima di tutto per accertare l’identità in maniera incontrovertibile, ma le telecamere di video sorveglianza della città di Sermoneta hanno già permesso di orientare in una direzione ben precisa l’indagine sulla morte del ragazzo di 26 anni trovato carbonizzato nella Fiat 500, l’altra notte, nel parcheggio della stazione ferroviaria. Le registrazioni non lasciano spazio alle interpretazioni, favorendo una ricostruzione su tutte, quella dell’incendio divampato dall’interno della vettura senza l’intervento di estranei, compatibile col gesto volontario o in alternativa con un rogo accidentale, che va comunque contestualizzato con la presenza in un luogo appartato a quell’ora di notte.


Nella mattinata di oggi il sostituto procuratore Giorgia Orlando, pubblico ministero titolare dell’inchiesta avviata per ricostruire le ultime ore di vita del giovane latinense, affiderà formalmente l’incarico al medico legale Maria Cristina Setacci, che potrebbe procedere con l’autopsia già nell’arco della giornata, dopo avere effettuato un esame esterno lunedì mattina, a margine del sopralluogo degli investigatori dei carabinieri. In particolare l’ispezione autoptica sarà necessaria innanzitutto per accertare l’identità della vittima e ricostruire le circostanze del decesso.


Gli inquirenti non intendono tralasciare alcun aspetto della vicenda, anzi la Procura ha chiesto che i campioni raccolti dai militari della Sezione rilievi tecnici del Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri vengano trasmessi al Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma per analisi accurate utili ad analizzare il contesto nel quale è maturato il drammatico gesto, ovvero individuare l’origine dell’innesco e l’eventuale sostanza che ha avuto la funzione di innesco o accelerante per le fiamme. L’esplosione avvertita dai residenti, riscontrata anche nei danni subiti dalla vettura, sarebbe quindi una conseguenza della combustione del serbatoio del carburante, in un ambiente chiuso come l’abitacolo.

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