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Il caso

Ex Svar, pronta la soluzione per rilanciare l'area

In una riunione di maggioranza illustrato il progetto dopo un blocco di venti anni

Ex Svar, pronta la soluzione per rilanciare l'area
Dopo la pausa estiva, si fa sempre più fitta l’agenda politica della maggioranza guidata dal sindaco Celentano, chiamata a districare nodi amministrativi cruciali e questioni politiche rimaste in sospeso durante un’estate particolarmente tesa.
Due riunioni chiave si sono tenute lunedì scorso, segnando la ripartenza operativa della macchina comunale. La prima ha riguardato l’annoso progetto dell’area ex Svar, mentre la seconda ha affrontato il delicato tema del piano antenne, al centro di una frizione tra la commissione ambiente e l’assessore competente, Franco Addonizio. Dopo anni di contenziosi e abbandono, il progetto sull’area ex Svar sembra finalmente in dirittura d’arrivo. Il confronto si è concentrato sulla realizzazione di oltre 170 alloggi di edilizia residenziale pubblica, accompagnati da spazi commerciali e servizi. Un'iniziativa sbloccata grazie al lavoro svolto dalla Commissione Urbanistica, che lo scorso luglio ha approvato all’unanimità l’indirizzo politico per procedere.
Alla riunione erano presenti il presidente di commissione Roberto Bevisi e l’assessore all’urbanistica Annalisa Muzio, che hanno illustrato i passaggi amministrativi compiuti insieme alla Regione. Il punto centrale è la delibera di consiglio, da approvare prima che scada il vincolo del piano di zona. La delibera conferma la volontà del Comune di portare avanti il piano di zona; annulla la delibera del 2014, che conteneva un errore nei costi di cessione delle aree (all’epoca troppo elevati perché comprensivi di spese mai sostenute dall’ente); definisce un nuovo prezzo di cessione per metro cubo, basato sui reali costi sostenuti dal Comune, sia per l’area residenziale che per quella commerciale; prende atto della conclusione della bonifica dell’area nel 2024; ribadisce il pubblico interesse a portare a termine l’intervento di edilizia residenziale, sostenuto dalle cinque cooperative che hanno confermato la volontà di acquistare i lotti.Non secondario, il quadro legale: negli anni si sono aperti quattro contenziosi con la società Romagnoli, ex proprietaria dell’area, che ha chiesto la retrocessione e un risarcimento danni per 12 milioni di euro. Bevisi (Lega), ha spiegato che il risultato è stato possibile grazie alla collaborazione con la Regione Lazio e alla filiera di governo, in particolare con l’assessore Pasquale Ciacciarelli, che ha portato alla firma di un protocollo d’intesa tra Comune, Regione e operatori.
Piano antenne, il compromesso politico
Il secondo confronto ha riguardato la regolamentazione del piano antenne, finita al centro di una spaccatura quando, recentemente, l’assessore all’ambiente Franco Addonizio ha sollevato dubbi sulla legittimità di alcune parti del regolamento elaborato dalla commissione ambiente, presieduta da Porzi, sconfessandone il lavoro. Una posizione che ha creato malumori sul comportamento dell’assessore, accusato di agire da "battitore libero" senza confronto con la giunta e con la linea del sindaco. Nel vertice di maggioranza è stato deciso che si andrà avanti sulla base del regolamento predisposto dalla commissione, dunque sulla ‘linea Porzi’, con solo alcuni aggiustamenti tecnici da parte degli uffici. L’impianto generale, quindi, resterà valido, segnando un punto fermo sul tema.
Abc, una grana per Roma
In questo quadro resta ancora irrisolta la questione della società ABC, altro nodo strategico sul tavolo. Il futuro della partecipata – che gestisce i servizi ambientali – sarà discusso direttamente con i vertici regionali e nazionali, sia dal punto di vista societario che industriale, con l’obiettivo di arrivare a una visione condivisa e sostenibile nel medio-lungo periodo.

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