Il fatto
22.11.2025 - 10:00
Il sogno delle Terme a Fogliano è finito per sempre. E questa volta non c’entra nulla la cattiva sorte della società, né i suoi conti ancora peggiori. L’idea di un centro termale è stato definitivamente accantonato per una precisa scelta del Comune, che non ha rinnovato la richiesta di concessione mineraria e così la Regione Lazio, con determina della Direzione Cicli dei rifiuti - Area Attività estrattive, ha decretato la «cessazione della concessione mineraria di acqua termo-minerale e sollevamento del vincolo minerario», come previsto dalla legge regionale numero 90 del 26 giugno 1980.
Il provvedimento della Regione segue l’inerzia dell’amministrazione comunale nel chiedere il rinnovo della concessione scaduta ma anche questa scelta è stata, a sua volta, dettata dal fatto che non esisteva un progetto di utilizzo dell’area termale in grado di supportare l’istanza di rinnovo per altri 30 anni.
Nei mesi scorsi l’assessore al bilancio, Ada Nasti, aveva infatti informato i colleghi della Giunta a presentare eventuali proposte e/o progetti di utilizzo dell’area delle terme, in quanto la concessione è a titolo oneroso e quindi la spesa equivalente va supportata-giustificata con un progetto di utilizzo delle acque minerali.
C’è in questa vicenda un ulteriore rebus, seppur piccolo, e riguarda il ruolo della Provincia che quasi 40 anni fa aderì all’idea del Comune di Latina di utilizzare l’area delle terme, al punto che entrò anche a far parte della società Terme di Fogliano ora fallita. Che l’idea di realizzare un vero impianto termale fosse stata, di fatto e da tempo, abbandonata era comunque evidente, tanto che negli anni, a più riprese, si è affacciata l’ipotesi di utilizzare quei terreni per altri scopi, compreso quello di un eventuale complesso edilizio a fini turistici. Questo ulteriore epilogo di una storia controversa per tanti aspetti viene fuori, peraltro, all’indomani di una delle udienze più importanti del processo per bancarotta pendente davanti al Tribunale di Latina per la bancarotta contestata in relazione al fallimento della «Terme di Fogliano spa».
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