Inviti, sanzioni e denunce, cosa rischia chi non rispetta le zone rosse
Stop a soggetti pericolosi e pregiudicati: saranno invitati ad allontanarsi, se non lo faranno previste ammende fino a 206 euro e l'arresto fino a tre mesi
L’istituzione delle tre zone rosse è una misura estrema, un provvedimento di natura straordinaria, ma seppure sia dettata dalla necessità di contrastare fenomeni criminali degradanti, comunque ha una finalità preventiva. Non vuole essere uno strumento per punire in maniera incondizionata, ma può consentire alle forze di polizia di intervenire prima che possa consumarsi un reato o peggio un comportamento pericoloso per la pubblica incolumità come un attentato esplosivo. Perché inevitabilmente, all’ordinanza emessa lunedì dal prefetto Vittoria Ciaramella, seguiranno controlli serrati in quei quartieri riconosciuti come più a rischio degli altri, anche solo per la presenza dello spaccio organizzato, come per la frequentazione di gruppi dediti a reati connessi agli affari illeciti che ruotano attorno al consumo e alla vendita di stupefacenti. Solo nei casi estremi saranno applicate sanzioni fino a 206 euro o la denuncia con una pena fino a tre mesi di arresti.
L’ordinanza prima di tutto individua le tre zone rosse. La prima riguarda il rione dei palazzi Arlecchino e comprende l’intero quadrilatero racchiuso tra via Guido Rossa, via Vittorio Bachelet, via Galvaligi e via padre Sant’Agostino nel tratto compreso in quel quadrante. La seconda zona si sviluppa tra viale Pierluigi Nervi e viale Le Corbusier nei tratti più vicini al centro, vale a dire da viale Bruxelles, dove si trova il condominio Colosseo, e viale Paganini, a ridosso dei quartieri Q4 e Q5. La terza zona rossa riguarda viale Kennedy nel tratto tra via Helsinki e via Ubaldo Zani, comprese le strade secondarie via Mosca, via Copenaghen e via Bucarest e la stessa via Helsinki, tra il quartiere Europa e il cimitero. Secondo il provvedimento, già da lunedì e per la durata di due mesi, in queste aree sono previsti dei divieti che non impediscono di transitare nelle strade indicate, ma vieta di stazionare a quei soggetti che assumono atteggiamenti aggressivi, minacciosi, insistentemente molesti o in ogni caso che mettono a repentaglio la sicurezza pubblica. Al tempo stesso in quelle zone rosse non potranno stazionare soggetti che hanno alle spalle precedenti penali e di polizia in materia di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, reati contro la persona come lesioni, percosse e rissa, ma anche rapina, scippo e danneggiamento, invasione di terreni o edifici e in materia di armi come detenzione o porto illeciti sia di armi comuni che oggetti atti a offendere.
Quindi nel lasso di tempo in cui l’ordinanza è in vigore, le forze di polizia potranno invitare le persone che non rispettano queste prescrizioni, ad allontanarsi dalla zona rossa. La sola permanenza non costituisce un illecito, mentre il mancato rispetto dell’invito ad allontanarsi dalla zona rossa sarà punito secondo quanto previsto dalla legge. In questo senso l’ordinanza, oltre ai divieti, stabilisce anche le tipologie si sanzioni che saranno applicate, riservando comunque discrezione agli operatori delle forze di polizia, in base alla gravità della violazione. Il provvedimento prefettizio infatti prevede l’applicazione dell’articolo 17 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza o in alternativa dell’articolo 650 del codice penale, entrambi previsti per punire il mancato rispetto dei provvedimenti dell’autorità. In sostanza al trasgressore può essere imposto il pagamento di un’ammenda fino a 206 euro oppure la pena dell’arresto fino a tre mesi.