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Il fatto

Concorsi truccati, assolti dalla corruzione condanne per rivelazione di segreto d'ufficio e falso

Venerdì sera, 12 dicembre, la sentenza dopo quattro anni di processo per Moscardelli, Rainone ed Esposito.

Concorsi truccati, assolti dalla corruzione condanne per rivelazione di segreto d'ufficio e falso

Claudio Moscardelli

Assolti dalla corruzione,  condannati per rivelazione di segreto d’ufficio e falso.  Al centro del processo i concorsi truccati della Asl.  Aiuti, suggerimenti, messaggi inviati su WhatsApp. Il marito di una candidata aveva raccontato in aula che in occasione della selezione al Liceo  Grassi a Latina non vi era stato alcun controllo e nella sala prove erano entrati i cellulari.  Quattro anni di processo hanno ricostruito cosa è accaduto in occasione di due concorsi indetti dalla Asl da 23 posti da collaboratore amministrativo  con oltre mille candidati, mentre per la seconda prova per 70 posti con qualifica di assistente amministrativo erano state presentate più di 2mila domande.  Secondo l’accusa  vi era un patto corruttivo che ha permesso poi di favorire alcuni candidati ai concorsi della Asl.
Questa la sentenza: tre anni e sei mesi per Claudio Rainone, ex dirigente della Asl, Presidente della Commissione d’esame, due anni per Mario Graziano Esposito, funzionario,  segretario della Commissione, un anno per l’ex parlamentare e segretario provinciale del Partito Democratico Claudio Moscardelli. La pena è sospesa.  Il processo è finito. Tra maggio e luglio del 2021 si era abbattuta una bufera politico -  giudiziaria con l’esecuzione delle misure restrittive degli arresti domiciliari.   Una manciata di minuti prima delle 19 di ieri sera è uscita  la sentenza,  in aula si percepiva una forte attesa e  grande tensione, alla lettura del dispositivo erano presenti i tre imputati, che hanno sempre seguito tutto il processo.      Dopo oltre tre ore di camera di consiglio il presidente del Collegio Penale Mario La Rosa, insieme ai giudici Francesca Zani e Paolo Romano, ha letto il dispositivo. Disposto il risarcimento in sede civile per gli enti,  niente risarcimento per due candidate al concorso che si erano costituite parte civile.  Ieri mattina nel corso della requisitoria il pm Valerio De Luca, titolare dell’inchiesta,  aveva ricostruito la genesi dei fatti: da metà gennaio del 2021, quando uscirono i primi articoli di giornale sui concorsi,  alle condotte degli imputati, alle modalità con cui si sono svolte le prove scritte: «E’ questo il primo elemento comune dei concorsi». Il magistrato ha riscritto le tappe dell’inchiesta condotta da Squadra Mobile di Latina e Guardia di Finanza e al termine del suo intervento durato poco più di un’ora ha chiesto le condanne:  quattro anni e sei mesi per Claudio Rainone,   due anni per Mario Graziano Esposito, quattro anni e sei mesi per Claudio Moscardelli, a seguire gli interventi delle parti civili e del collegio difensivo degli imputati composto dagli avvocati Renato Archidiacono, Leone Zeppieri, Luca Giudetti e Stefano Mancini che hanno chiesto per i propri assistiti l’assoluzione. L’avvocato Zeppieri aveva sottolineato che le intercettazioni che fanno parte dell’inchiesta sono inutilizzabili perché l’indagine nasce da un altro procedimento penale. Deve esistere  - secondo quanto sostenuto da una sentenza della Cassazione -  una connessione tra i procedimenti.  Claudio Rainone è stato condannato per il falso in atto pubblico per il concorso da 70 posti ed è stato condannato  per la rivelazione di segreto d’ufficio per il concorso da 23 posti. E’ stato assolto dalla corruzione e dalla rivelazione di segreto d’ufficio per il concorso da 70 posti. Mario Graziano Esposito è stato  condannato insieme a Rainone per il  falso in atto pubblico per il concorso da 70 posti  ed è stato assolto dalla rivelazione di segreto d’ufficio.  Assolto Claudio Moscardelli dalla corruzione e condannato dalla rivelazione di segreto ufficio per il concorso da 23 posti. Tra novanta giorni le motivazioni

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