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Il caso

Satnam bis, rigettate le richieste di Renzo e Antonello Lovato

Padre e figlio imputati per caporalato chiedevano obblighi di firma e i domiciliari

Inchiesta Satnam bis, rigettati i ricorsi dei Lovato

Restano rispettivamente agli arresti domiciliari e in carcere Renzo e Antonello Lovato, padre e figlio, imputati nel processo Satnam bis per caporalato che si sta svolgendo a Latina. Il giudice monocratico Clara Trapuzzano Molinaro ha rigettato la richiesta della sostituzione della misura cautelare presentata nel corso dell'ultima udienza dal collegio difensivo quando gli avvocati Mario Antinucci, Stefano Perotti e Valerio Righi avevano presentato la richiesta. Il pubblico ministero Marina Marra, titolare del fascicolo, aveva espresso parere negativo. Il giudice ha sottolineato che permangono per entrambi le esigenze cautelari.
Anche la Corte d'Assise di Latina presieduta dal giudice Gian Luca Soana ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata da Antonello Lovato nel processo principale quello dell'omicidio del bracciante agricolo Satnam Singh.
Sono sette le parti offese nel procedimento per caporalato dove nella scorsa udienza sono state ammesse tutte le parti civili: tra cui Soni, la compagna del bracciante agricolo morto il 19 giugno del 2024, lo stesso Satnam Singh ed altri connazionali. Il pubblico ministero contesta due aggravanti: oltre al numero degli impiegati superiori a tre, i lavoratori - secondo l'accusa- sarebbero stati sfruttati ed esposti a situazioni di grave pericolo, in particolare per le condizioni di lavoro. Il processo per caporalato riprende il 7 gennaio.

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