Si è aperto il dibattimento per il processo scaturito dall’inchiesta della Procura di Latina che fece finire nel registro degli indagati 32 persone tra ex amministratori del Comune di Ponza e vertici di aziende che avevano ottenuto appalti con l’ente. Nel mirino dell’indagine infatti proprio gli appalti e il metodo di aggiudicazione dei lavori da eseguire sull’isola. Per il sostituto procuratore titolare dell’indagine, Olimpia Monaco, ipotizzò un’associazione per delinquere, finalizzata al falso, alla turbativa d’asta, all’abuso d’ufficio e ad altri reati, con al vertice l’ex sindaco Porzio. Questi secondo l’ipotesi accusatoria diede “una impronta illecita alla intera attività amministrativa comunale, creando un sistema illecito di affidamento delle gare pubbliche bandite dall’amministrazione a imprese riconducibili a soggetti parte dell’associazione stessa o comunque ad essi vicine”. Lo spazio temporale in cui sarebbero stati commessi questi favori sarebbero andati avanti dal 2006 fino giorno in cui scattarono le notifiche dei provvedimenti firmati dal gip, al 17 settembre 2011.
Trentadue le persone che nel dicembre del 2014, a tre anni dall’inchiesta, vennero rinviate a giudizio dal giudice per le indagini preliminari Nicola Iansiti. La prima udienza era stata fissata per il maggio del 2015, ma proprio a causa della lista degli imputati si sono riscontrati numerosi problemi per notificare gli atti. Nell’udienza che si è tenuta ieri sono state calendarizzate tutte le udienze fino alla definizione. Il prossimo 21 settembre è stata fissata l’udienza alle 10.30 per conferire l’incarico al perito tecnico per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche. Trascorreranno poi alcuni mesi, il tempo di trascrivere le telefonate, per dare il via al processo vero e proprio. La prima udienza il 16 marzo quando si darà il via alla escussione dei testi dell’accusa; Il 12 aprile saranno escussi gli ultimi testi del pm e della parte civile; il 26 aprile si darà il via ai testi della difesa; 10 maggio si concluderà l’escussione ei testi della difesa e il 24 maggio sarà l’ultima data in cui si procederà alla discussione delle parti e la sentenza. Si è costituito parte civile nel processo il Comune di Ponza, e alcune privati.
Il processo si sta celebrando davanti al collegio del tribunale di Latina, presieduto da De Angelis, Velardi e Artuso.

Sotto accusa l’ex sindaco Pompeo Rosario Porzio, gli ex assessori Daniele Vitiello, Silverio Capone, Mario Pesce, Carlo Marcone, Gaetano Feola, Francesco Schiano, Lucia Anna Vitiello, Ettore Di Meglio e Giuseppe Mazzella, l’ex segretario comunale Pasqualino De Tata, il responsabile del servizio finanziario comunale Fausto Balzano, i dipendenti comunali Antonio Centineo, Antonino Feola e Pompeo Scotti, i tecnici Rodolfo Violo e Paolo Morelli, il geologo Gaspare Morgante, gli imprenditori Pietro Iozzi, al vertice del gruppo Fatrium Finema spa, Giovanni Cersosimo, Luca Mazzella, cugino di Iozzi e dell’assessore Capone, Gianni Beniamino ed Emanuele Fatone, Gabriele e Silvio Lieto, Pietro Merluzzi, Vito Di Scala, Paolo Fea, Luigino Staccone, Ida Mastangelo, e il factotum Antonio Avellino. Intanto nel novembre del 2015, la Corte d’Appello di Roma in sede di rinvio della Cassazione revocò la misura di sorveglianza di divieto di dimora a Roma dell’ex sindaco di Ponza, Pompeo Rosario Porzio. Revocò anche la confisca dei beni che consistevano in un appartamento a Roma, delle quote sociali della Santa Maria srl (il cantiere navale), alcuni conti correnti per circa un milione di euro. Quindi annullato totalmente la misura di prevenzione che era stata disposta per Porzio. Questi nel 2012 su richiesta della Questura di Latina, aveva chiesto tale misura ritenendo Porzio “soggetto socialmente pericoloso”. Misura che venne accolta dal Tribunale di Latina nel 2013.