La seconda stagione di Serie B in casa Latina sarà ricordata come la prova di maturità per una ex matricola come quella nerazzurra che, dopo i fasti della prima esperienza tra i cadetti, ha dovuto fare i conti (nel vero senso della parola) con le difficoltà di essere ancora competitiva nel grande calcio italiano. Se diventare protagonisti non è cosa da tutti, ripetersi lo è ancora di meno. Lo sanno bene dalle parti di Piazzale Prampolini dove, oltre alle preoccupazioni arrivate dal campo nel campionato 2014-2015, la dirigenza ha dovuto parallelamente far fronte alle difficoltà di tenere botta in un momento di crisi nera dell’economia nazionale, con ricaduta diretta sulle società sportive. Ad un discorso più generale deve per forza di cose seguire uno più particolareggiato che entri nel dettaglio. Ad aiutarci, peer quanto riguarda il Latina, ci pensa il bilancio approvato come consuetudine il 30 giugno scorso e da poco reso pubblico. Se nel primo anno di Serie B il salto dalla Lega Pro aveva fatto addirittura quintuplicare i ricavi (ma con essi anche le spese), nella sua seconda avventura tra i cadetti al club pontino non è andata altrettanto bene. Innanzitutto si registra un aumento nella perdita di esercizio, vale a dire il saldo generale tra produzione e ricavi. Dai -199.099 euro con cui si era chiuso l’anno scorso, stavolta il segno meno precede una cifra di tre volte superiore. La perdita è infatti di 609.005. Cifra assolutamente non allarmante alla luce delle situazione attuale in cui versano di tante altre realtà sportive tra Serie A e Serie B. Ma alcuni cali nei ricavi devono far riflettere.

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