«Congeliamo tutto e lasciamo alla prossima amministrazione il compito di sbrogliare la matassa degli stabilimenti balneari». E’ la proposta temeraria rivolta al Commissario Barbato dall’ex assessore Angelo Tripodi all’indomani dei provvedimenti di revoca delle concessioni demaniali nei confronti di 9 stabilimenti che si trovano sul Lido di Latina, rei di non aver smontato le strutture al termine della stagione, come prevede il contratto di concessione.
Tripodi distingue due aspetti della questione, quello della legittimità giuridica e quello della opportunità sociale; sul primo l’ex assessore si muove con i piedi di piombo, e benché attribuisca agli uffici comunali il compito di applicare le leggi in ossequio all’indirizzo politico dell’ente, non si tira indietro nell’esprimere qualche perplessità sulla capacità degli uffici di dare pareri corretti, visto quello che accade sul fronte dell’urbanistica. Sul piano sociale invece Tripodi non ha esitazioni: «Considerata la necessità di offrire posti di lavoro e tenuto conto dei costi che lo smontaggio e il rimontaggio di quelle strutture comporta, e considerato anche che la Regione ha chiaramente espresso l’orientamento favorevole alla destagionalizzazione delle strutture ricettive balneari, mi domando se non sia davvero il caso di fermare tutto, considerato che tra qualche mese cesserà la gestione commissariale».

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