Sta facendo discutere la notizia del gay pride a Latina il prossimo 25 giugno. Una manifestazione annunciata ieri in anteprima sul nostro portale e che oggi ha portato alle prime reazioni dei candidati a sindaco. Questa la posizione di Nicola Calandrini, candidato per Fratelli d'Italia: “Ritengo sia una vera provocazione la motivazione con cui gli organizzatori hanno deciso di fissare al prossimo 25 giugno il primo gay pride a Latina: per sensibilizzare e combattere l’omofobia ma soprattutto perché è necessario svegliare l’orgoglio delle persone gay, lesbiche, bisex e trans, anche alla luce della firma della petizione anti gay firmata da diversi candidati sindaco a Latina. Io c’ero, insieme ad altri candidati sindaci, all’incontro organizzato al circolo cittadino dalle Associazioni in difesa della Famiglia e non ho firmato alcuna petizione anti gay. Piuttosto ribadisco di essere convinto che la famiglia, alla base della società e dalla Costituzione, è quella naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, e non su genitore 1 e genitore 2, una famiglia orientata all’accoglienza e alla protezione dei figli in particolare fornendo servizi per incentivare la formazione di nuove famiglie e la piena realizzazione della maternità e della paternità. Sono contrario ai percorsi gender nelle scuole perché non credo che servano ad eliminare le discriminazioni. Credo che la legge sulle Unioni civili serva per garantire i «diritti» civili alle coppie omosessuali ma non il riconoscimento di un matrimonio uguale a quello delle coppie eterosessuali, né l’adozione o l’utero in affitto. Non è discriminazione avere delle convinzioni e dei valori che però non mi portano a discriminare le persone per l’orientamento sessuale o la religione. Se come dicono gli organizzatori a Latina ci sono episodi di discriminazione basta denunciarli. Io condanno ogni forma di omofobia. Accusare di discriminazione significa discriminare chi ha idee, convinzioni e valori ai quali, coerentemente, non vuole rinunciare ma sempre nel rispetto delle leggi. Ho già detto che se diventerò sindaco celebrerò unioni civili ma questo non significa che le condivido. Latina non ha bisogno di essere liberata né dalle discriminazioni né dall’omofobia perché Latina è una città libera e democratica dove ci si confronta nel rispetto delle regole”.