Trascorsi ben 12 anni dalla rapina all'Unicredit di Largo Don Bosco, a Latina, dove vennero presi in ostaggio ben 28 clienti dell'istituto di credito, il processo si è concluso con due sole condanne. Otto anni di reclusione per Adolfo De Pascali, di Cisterna, e altrettanti per Alessio Martinelli, di Aprilia, per i quali il pm Giuseppe Bontempo aveva chiesto rispettivamente condanne a 5 anni e 2 mesi e a 6 anni. Assolto nel merito, invece, Cataldo Patruno, di Aprilia, detto "blindo", e, complice anche la prescrizione, assolti Sante Fragalà e gli apriliani Walter e Veruska Vacca, fratello e sorella. Questa la sentenza emessa oggi pomeriggio dal Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Pierfrancesco De Angelis, al termine della requisitoria del pm Bontempo e delle arringhe degli avvocati Sandro Marcheselli, Fabrizio D'Amico, Maria Antonietta Cestra e Paolo Zeppieri.

Il 30 dicembre 2004, due banditi, passando dal cantiere del palazzo Key e forando una parete, nella notte entrarono nell'Unicredit. Utilizzando delle fascette di plastica per bloccare i polsi, sequestrarono 28 clienti della banca e dal direttore e dal vicedirettore si fecero consegnare 120mila euro in contanti e 130mila euro di gioielli custoditi nelle cassette di sicurezza. Una rapina che andò avanti per ben 40 minuti e che portò poi la Mobile, sulla scorta del Dna estratto da una bottiglietta di plastica, uno stuzzicadente e quattro mozziconi recuperati vicino al buco fatto per entrare nell'istituto di credito, a compiere alcuni arresti.